Cosa Sono le Scritture Private

Che cos’è una scrittura privata? Certamente coloro che si trovano nella condizione di svolgere qualche pratica burocratica possono essersi imbattuti in questa terminologia pur non sapendo con precisione di che cosa si tratti, quali caratteristiche debba avere una scrittura privata e cosa significhi il concetto di “autenticazione”.

Sono questi gli argomenti che vogliamo affrontare in questo articolo, il quale si pone come breve guida sull’argomento.

Registrare la scrittura privata: come fare
Iniziamo a spiegare questo tema cercando di definire il concetto di scrittura privata. Nel diritto italiano la scrittura privata consiste in un documento redatto per scritto, sia su carta che attraverso l’utilizzo di device elettronici, e che è stato sottoscritto dall’autore stesso del documento, il quale deve apporre la sua firma leggibile in calce (non è valida né la sottoscrizione indecifrabile né il segno a X, in quanto tali firme non sono adeguate ad identificare precisamente la persona del sottoscrittore).
La firma va messa per intero sull’ultimo foglio (nel caso in cui vi fossero più pagine), mentre sugli altri fogli è sufficiente siglare. Come esempio è possibile vedere questo fac simile di scrittura privata.
La data può essere apposta sia dal notaio che accertata con il timbro postale.
Attenzione: non esiste una vera e propria definizione della scrittura privata per la legge civile e per la legge penale ed è per questo che la si può interpretare come una dichiarazione di volontà redatta da una persona che non sia un pubblico ufficiale.
Per quanto riguarda la registrazione della scrittura privata, essa è obbligatoria per gli atti non autenticati e che abbiano natura di negoziazione. La legge n.296 del 2006 presume che il mediatore che si sia occupato delle scritture non autenticate sia obbligato in solido ad occuparsi dell’atto della registrazione: è necessario consegnare all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate due copie in originale, una da tenere depositata nell’ufficio e l’altra da dare al soggetto in questione.

Le funzioni della scrittura privata
Abbiamo visto che il documento oggetto di questi paragrafi serve per attestare la volontà del firmatario. Tuttavia tale documento non ha un valore di prova legale, per questo motivo la legge ha messo a punto dei mezzi integrativi volti a dare maggiori rilevanza e certezza alla validità della scrittura stessa.
A questo pro, l’articolo 2702 del codice civile dispone la scrittura diventi efficace qualora la persona contro cui è stata prodotta la riconosca come valida, oppure se tale documento è stato riconosciuto legalmente, come avviene nel caso dell’autenticazione e del mancato disconoscimento durante una causa.

L’autentificazione della scrittura privata
Il documento della scrittura privata, come abbiamo anticipato, acquisisce valenza attraverso l’autenticazione, un procedimenti che consiste nell’apposizione della firma di un notaio (o di un altro pubblico ufficiale, come il console o il segretario comunale o provinciale), il quale verifica l’identità e la piena consapevolezza delle parti nella sottoscrizione dell’atto, sottoscrizione che avviene alla presenza del notaio stesso, come stabilito dell’articolo 2703 del codice civile.
Perché l’identificazione avvenga validamente le parti chiamate in causa devono presentare al pubblico ufficiale documenti identificatici validi. Naturalmente è anche possibile che l’atto sia redatto dal notaio stesso su indicazione dei soggetti coinvolti, qualora questi ultimi non si sentissero sicuri di scrivere adeguatamente il contenuto della scrittura.
Durante questo procedimento di validazione dell’atto il pubblico ufficiale ha il compito di accertare l’identità di coloro che sottoscrivono il documento (per verificare l’effettiva volontà di entrambe le parti di aderire all’iniziativa e ad ogni punto del documento) e anche la data di sottoscrizione.
Sottolineare la data è importante, in quanto la mancanza di questa informazione porta ad computare l’autenticazione soltanto successivamente agli accadimenti i quali rendono certa la formazione della scrittura privata.
Attenzione a non confondere la situazione appena descritta con il caso della scrittura privata riconosciuta. Questa seconda circostanza si verifica nel caso in cui il soggetto contro cui la scrittura è stata prodotta ne riconosca la validità del contenuto, come avviene nel caso in cui un creditore riconosce l’avvenuto pagamento di un debito da parte della persona che fino a quel momento è stata debitrice.
Un secondo esempio si trova nel caso in cui il soggetto contro cui la scrittura è stata redatta non la disconosca oppure nel caso in cui dichiari di non conoscerla nella prima udienza o nella prima risposta successiva alla redazione dell’atto stesso. Ciò implica che si può considerare legale anche il tacito riconoscimento.
Il tacito riconoscimento si verifica anche qualora la scrittura sia prodotta contro una persona assente e non reperibile.
Si può anche redigere una scrittura privata senza la firma, tuttavia in questo caso tale documento costituisce soltanto un elemento che può essere liberamente valutato dal giudice, senza che vi sua alcuna efficacia.
Infatti la firma permette di attestare concretamente le affermazioni in essa contenute, sebbene la forza di prova legale non si estenda al contenuto della scrittura.

Differenze tra la scrittura privata autenticata e semplice
Quali sono le differenze tra la scrittura autenticata e quella semplice? Nel primo caso è possibile contestare il documento, purchè chi vuole farlo si assuma l’onere di dimostrarne la non autenticità attraverso la querela di falso. Nel secondo caso, invece, in seguito al disconoscimento della persona che si presuppone abbia sottoscritto l’atto, è chi ha prodotto la scrittura che deve provare la veridicità e l’affidabilità del documento, attraverso l’istanza di verificazione.
Tuttavia vi sono due casi particolari in cui anche l’atto semplice non autenticato può essere considerato come valido ai fini probatori. Si tratta del caso già accennato del tacito riconoscimento, che si ha quando la parte contro cui si produce la scrittura non la disconosce o se è irrintracciabile, oppure del caso di verificazione della scrittura privata. In questa seconda eventualità colui che ha prodotto la scrittura semplice presenta appunto l’istanza di verificazione al giudice, ma solo basandosi sulla scrittura originale e non su una copia.

Quanto costa una scrittura privata
Concludiamo questa guida sulla scrittura esaminando il costo legato alla sua produzione.
Il processo di autenticazione prevede l’unica spesa legata all’onorario del pubblico ufficiale.
La registrazione, che si verifica quando si vuole appunto registrare la scrittura, prevede anche il costo legato all’imposta di bollo e alla registrazione dell’atto.

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Cosa Sono le Carte di Credito Alto Plafond

Le carte di credito con plafond alto offrono una grande flessibilità e copertura finanziaria, ma possono essere molto pericolose per persone che non riescono a programmare bene le proprie spese. Queste carte sono particolarmente utili per persone che hanno bisogno di grandi quantità di denaro immediatamente disponibili, come i piccoli imprenditori.

Queste carte di credito sono concesse a persone fisiche e piccole imprese con un’ottima reputazione finanziaria. I tipi più comuni sono le carte “platino”, offerte dalla maggior parte delle banche e compagnie. Spesso offrono tassi di interesse molti bassi per periodi di lunga durata. Pertanto, l’utilizzo delle carte richiede una programmazione finanziaria responsabile.

L’accesso a questo tipo di carte dipende da fattori che variano da compagnia a compagnia. Il modo migliore per essere approvati e ottenere un plafond alto è avere un’ottima reputazione finanziaria, pochi debiti insoluti e alte entrate. Nella maggior parte dei casi, sarà più semplice ottenere una carta se avete una piccola impresa. Se svolgete delle consulenze o lavorate come freelance part time, potreste comunque aprire una piccola attività. Talvolta è possibile ottenere una carta business anche se non avete una vostra attività. Basta scrivere il codice fiscale al posto della partita IVA sulla vostra richiesta.

Uno dei modi migliori per utilizzare una carta ad alto plafond è approfittare del primo periodo (durante il quale usufruite di condizioni più convenienti) per trasferire denaro da altre carte di credito. Se il periodo introduttivo ha un tasso dello 0%, avrete molto tempo per pagare gli interessi senza incorrere in ulteriori spese. In questo modo, una carta ad alto plafond può potenzialmente aiutarvi a risparmiare centinaia se non migliaia di euro di spese.

Il tipo più comune sono le carte di credito per consumatori. Le carte per le piccole imprese tendono ad avere limiti molto alti, spesso a partire da 25.000 euro. Per poter avere una di queste carte dovete possedere un’impresa – a responsabilità limitata o meno. Dopo aver registrato la vostra nuova compagnia, potrete ottenere questo tipo di carta di credito. Molte di queste carte offrono rimborsi e vantaggi se le utilizzate per operazioni legate all’impresa, ad esempio l’acquisto di materiale per l’ufficio.

L’accesso a questo tipo di carte di credito può influire sulla possibilità di ottenere prestiti o ulteriori carte di credito, dal momento che chi valuta la vostra richiesta terrà conto dei crediti ai quali avete accesso.
Se volete fare l’uso migliore di una carta ad alto interesse, pagate gli interessi mese per mese. In questo modo risparmierete denaro e farete aumentare il vostro credito e la vostra sicurezza finanziaria. Rimandate il pagamento degli interessi al mese successivo soltanto se vi trovate in una situazione di emergenza.

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Come Funziona il Contratto di Locazione Transitorio

Il contratto di affitto a uso transitorio è una tipologia di contratto di locazione ad uso abitativo che ha una durata minima di un mese e massima fino a 18 mesi per soddisfare esigenze temporanee. L’esigenza transitoria può essere sia del conduttore, ad esempio nel caso di un periodo di lavoro fuori sede, sia del locatore,
ad esempio nel caso di prevista vendita dell’immobile dopo un certo periodo di tempo. Il contratto sottoscritto dovrà contenere una specifica clausola che individui l’esigenza transitoria del locatore e/o dell’inquilino.

Durata del Contratto: Il Contratto di Locazione Transitorio può avere una durata minima di 1 mese e una durata massima di 18 mesi, alla scadenza il contratto si risolve automaticamente a meno che non siano state comunicate con lettera raccomandata il perdurare delle motivazioni della transitorietà, in questo caso può essere sottoscritto un nuovo contratto di locazione per la durata residua necessaria. In caso di mancata comunicazione della permanenza della motivazione di transitorietà il locatore è tenuto ad adottare un contratto di affitto standard della durata di 4+4 anni.

Il Decreto Ministeriale del 30/12/2002 Stabilisce all’art. 2 che i contratti di locazione di natura transitoria “sono stipulati per soddisfare particolari esigenze dei proprietari e/o dei conduttori – con particolare riferimento a quelle derivanti da mobilità lavorativa – da individuarsi nella contrattazione territoriale tra le organizzazioni sindacali della proprietà edilizia e dei conduttori
maggiormente rappresentative”.
Le Motivazioni della Transitorietà da parte del Locatore: Possono essere indicate come motivazioni della locazione temporanea da parte del proprietario:
La Pendenza di cause di natura legale connesse a divorzi o separazioni;
La volontà di destinare l’unità immobiliare a uso abitativo o d’attività, per sé o per un familiare, alla scadenza del termine breve del contratto di affitto;
La volontà di cedere in tempi brevi la proprietà dell’immobile;
La volontà di procedere a lavori di ristrutturazione o edilizia
Le Motivazioni della Transitorietà da parte del Conduttore: Possono essere indicate come motivazioni della locazione temporanea da parte dell’Inquilino:
È in attesa di entrare in possesso di un immobile acquistato o assegnato da un ente pubblico;
È in possesso di un contratto di lavoro a tempo determinato o di un trasferimento temporaneo di lavoro;
Devono essere prestate cure e/o assistenza a sé o a propri familiari, in una località differente da quella di residenza di tali soggetti;
Devono essere svolti lavori di ristrutturazioni nella sua casa, che la rendano temporaneamente inagibili
Per scrivere il contratto è possibile utilizzare questo modello di contratto di locazione transitorio.

Simulazione delle Motivazioni di Transitorietà: Un contratto di locazione transitorio sottoscritto tra le parti senza che ne ricorrano i presupposti è censurabile e il conduttore a sua scelta può chiedere (giudizialmente) che sia trasformato in un contratto quadriennale ai sensi dell’art. 1 della legge n. 431/98.
La Disdetta Anticipata: Il conduttore ha sempre la facoltà di recedere per gravi motivi dal contratto di affitto transitorio previo avviso da recapitarsi mediante lettera raccomandata, entro la tempistica contrattualmente concordata. La normativa prevede genericamente un termine di sei mesi, ma accordarsi differentemente è sempre possibile. In caso di affitto transitorio generalmente il preavviso è di mesi 1 se la durata del contratto è inferiore a 6 mesi, e di mesi 3 quando la durata del contratto è superiore a 12 mesi.

Il Canone di Locazione: II Canone di Locazione per questa tipologia di contratto può essere liberamente determinato a meno che non ci si trovi nelle città ad alta tensione abitativa dove sono previsti per legge i canoni concordati per il contratto transitorio.

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Come Funzionano le Carte Prepagate

La carta di credito prepagata è una carta che può essere ricaricata in base alle proprie esigenze. Utilizzando questo strumento di pagamento è possibile effettuare acquisti in rete con la massima sicurezza.

La carta prepagata è emessa dalla Banca o dalla Posta. Possiamo immaginarla come un borsellino, che riempiamo di euro a nostro piacimento fino, solitamente, ad un massimo di 2.000 euro. Questo è infatti, il massimale che si può caricare sulla maggior parte della Prepagate. Se perdo il borsellino, ho perso l’intero suo contenuto (al massimo, appunto, 1500 euro), se perdo la mia carta di credito o se mi viene clonata, il danno è decisamente maggiore…

A ben vedere, in realtà, questo è l’unico elemento che può favorire la scelta della Carta di credito prepagata rispetto a quella di Credito. Se analizziamo i pro e i contro, ci renderemo conto che poi, tutto sommato, così’ conveniente non è, ma lo diventa in relazione all’utilizzo che ne dobbiamo fare. Se usiamo la nostra Prepagata esclusivamente per gli acquisti on line, allora è sicuramente conveniente perché ci tutela dal rischio di perdere una grande quantità di danaro se subiamo una truffa on line. Diversamente, se siamo particolarmente amanti degli acquisti via internet, ci renderemo conto molto presto che per ogni ricarica che effettuiamo ci sono delle spese che non avevamo preventivato. Non è tutto oro quello che luccica, ed infatti, ad un attento esame saltano all’occhio parecchi “contro” che forse, varrebbe la pena di valutare. Vediamo, in dettaglio, quali potrebbero essere gli svantaggi, dovuti ai costi aggiuntivi, nella scelta di una Carta Prepagata.

Ecco tutti i “contro” che non dobbiamo sottovalutare:
Commissioni per: apertura carta, prelievo e ricarica. Nel momento in cui richiedete la vostra Carta, c’è da versare una quota che, solitamente, è valida fino alla scadenza della Prepagata. Inoltre, per ogni prelievo che effettuate, c’è una commissione da pagare che varia in relazione al Paese: l’importo sarà diverso se il prelievo avviene in Italia (ad uno sportello che fa capo alla Banca emittente della vostra Prepagata), in un Paese appartenente all’Unione Europea o in un Paese che non vi appartiene. Le stesso, dicasi per la ricarica: quasi tutte le Banche emittenti applicano una spesa che varia da 1 a circa 5 euro.
In caso di frode, non è presente un limite di responsabilità per il titolare. Anche se contattate il numero verde per il blocco della vostra Prepagata, siete responsabili comunque dell’intero importo che vi è stato sottratto, sia prima della comunicazione che dopo.
Commissioni per blocco Carta: se avete deciso di bloccare la vostra Prepagata per furto, smarrimento o altro, è bene sapere che, generalmente, il costo è di 5 euro, ma che ci sono anche delle Carte che non pesano con alcun onere ed altre, invece, eccessivamente costose che superano di molto l’importo dei 5 euro. Occhio quindi, perché in questi casi l’informazione vi farà sicuramente evitare qualche spiacevole sorpresa.
Rimborso del residuo: nel caso in cui vogliate chiedere il rimborso del residuo presente nella vostra Prepagata, anche in questo caso, è bene che prestiate attenzione, in quanto, per alcune Carte, l’emittente può richiedervi dai 2 ai 10.50 euro. Perché pagare per avere indietro i propri soldi? E’ consigliabile, in questi casi, spendere tutto senza lasciare alcun residuo nella vostra Prepagata.
A ben vedere, i “contro” che abbiamo elencato sono effettivamente un po’ troppi e forse, tutto sommato, davvero non conviene, tanto più se pensiamo che gli enti emittenti non corrono alcun rischio e che quindi, tutti i costi aggiuntivi che ci vengono imposti, non sono affatto giustificati. Inoltre, a conti fatti, se si utilizza la Prepagata esclusivamente per gli acquisti on line, presto ci si renderà conto che si sosterranno quasi le stesse spese di una Carta di Credito. Supponiamo infatti, di fare parecchi acquisti on line e di ricaricare la Carta Prepagata ogni mese.

Se ipotizziamo che per ogni ricarica, l’ente emittente ci grava di un 2.50 euro, a fine anno avremmo speso 30 euro, cioè, poco meno di un costo annuo di una Carta di Credito. In sostanza, possiamo affermare che le Carte Prepagate sono utilissime per chi effettua parecchie transazioni con la Carta di Credito e sente di rischiare meno con una Prepagata, oppure per chi non preferisce fare una Carta di Credito, oppure ancora per chi si sente più tranquillo nel soccorrere economicamente i propri figli all’estero con una ricarica. Per tutto il resto, vi consigliamo di valutare bene tutti i contro.

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Come Avviene la Girata dell’Assegno

La girata equivale al trasferimento del diritto e dell’assegno tra due o più
soggetti fino la presentazione all’incasso in uno sportello bancario.

Con la girata sono coinvolte due tipologie di soggetti, girante e giratario:
-Girante
soggetto che appone la propria firma di girata. Il primo girante corrisponde sempre al beneficiario dell’assegno;
-Giratario
soggetto che riceve l’assegno dal girante e che a sua volta può girare l’assegno ad altri soggetti.

La firma di girata viene apposta sul retro dell’assegno, sotto la scritta prestampata “GIRATE”; nel caso di più girate, ogni firma viene apposta sotto a quelle eventualmente già presenti di altri giranti.
Le girate possono essere di due categorie: girata propria e girata impropria.

GIRATA PROPRIA
Il girante trasferisce al giratario la proprietà del titolo ed i diritti in esso compresi.
La girata propria è distinta a sua volta in due categorie
-Girata in pieno:
oltre la firma del girante viene scritto anche luogo e data della girata, nominativo del giratario e firma leggibile del girante; solitamente la
girata in pieno riporta “per me pagate a…”:
-Girata in bianco
viene apposta solo la firma del girante che in tal modo trasferisce l’assegno al giratario trasformando di fatto l’assegno il titolo al portatore.

GIRATA IMPROPRIA
Il girante trasferisce al giratario solo il possesso del titolo ma non la proprietà.
Esempio classico è la consegna dell’assegno.

Per concludere, è importante ricordare che l’assegno circolare, come spiegato in questa guida su Assegni.net, viene normalmente emesso con clausola di non trasferibilità e quindi non può essere girato. Solo per assegni inferiori a mille euro è possibile richiedere l’emissione di assegni senza questa clausola.

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