Acquisti in Rete e Diritti dei Consumatori
L’ecommerce è in continua crescita, soprattutto tramite tablet e smartphone. Scopriamo allora quali diritti ha il cittadino che decide di fare acquisti su internet
Gli italiani, dopo che per alcuni anni sono stati un po’ restii ad avventurarsi nel mondo degli acquisti su internet, sembrano aver cambiato decisamente rotta. Negli ultimi tempi, infatti, la crescita dell’e-commerce nel nostro Paese è stata costante e regolare (incremento del 16% durante il 2014, mentre, per quanto riguarda l’anno in corso, si prevede un ulteriore rialzo del 15%, per un giro d’affari pari a 15 miliardi di euro) e i dati dimostrano anche che gli italiani non utilizzano necessariamente il pc: gli acquisti su internet, infatti, vengono effettuati anche tramite smartphone o tablet (crescita del 78% durante l’anno scorso).
Gli italiani, insomma, ci stanno prendendo la mano: ma siamo sicuri di quali siano i nostri diritti di acquirenti quando utilizziamo questo canale? Esaminiamo brevemente gli aspetti più importanti.
Ritiro dell’usato e Raee. Gli elettrodomestici, siano essi grandi o piccoli, possono causare qualche fastidio al momento dello smaltimento. Esiste, però, il diritto di ritiro del prodotto equivalente, correlato al pagamento della tassa Raee (Rifiuto apparecchiature elettriche ed elettroniche) che si effettua all’atto di acquisto. Lo smaltimento dell’usato, quindi, è a carico del venditore, che ha l’obbligo di provvedervi anche se l’acquisto è stato compiuto online, fermo restando che si può smaltire solo un elettrodomestico equivalente: comprando una lavatrice, si può dare indietro una lavatrice vecchia, ma non certo un forno. Il sito del venditore però deve riportare alcune informazioni, ovvero dove e quando può essere portato il vecchio elettrodomestico per lo smaltimento, ed inoltre se esiste la possibilità di ritiro contestualmente alla consegna del nuovo, e, se sì, quali sono le modalità (ad esempio, sul pianerottolo, con disinstallazione completa, al piano stradale…). Il cliente che abbia acquistato online ha diritto all’applicazione degli stessi costi di uno che abbia acquistato in negozio.
Diritto di recesso. Vale quasi sempre tranne che per alcuni casi, come: prodotti personalizzati o realizzati su misura, come oggetti con sopra la propria foto o scritte a scelta; beni deteriorabili, come prodotti ad uso alimentare; prodotti connessi ad un uso farmaceutico oppure igienico, se aperti dopo la consegna, anche se non usati neanche una volta; in ultimo, prodotti finanziari soggetti a fluttuazioni del mercato.
Il circuito di importazione parallela. Attenzione, perché si tratta praticamente di un sistema non autorizzato ufficialmente dal produttore. È vero che anche per questi prodotti vale la garanzia di due anni dalla data di acquisto, ma è anche vero che in alcuni Paesi non facenti parte della CE le normative riguardanti il diritto di recesso o la garanzia possono essere carenti, per cui potrebbe essere difficile, se non impossibile, ottenere trasparenza al riguardo. L’importazione parallela inoltre nasconde il rischio di non trovare centri di riparazione sul terreno nazionale, il che significherebbe sobbarcarsi le spese di invio in caso di necessità. Quindi, a meno che non si tratti di un affare imperdibile oppure di una merce introvabile in altre condizioni, sarebbe meglio evitare di ricorrere a prodotti di importazione parallela.