Come Trovare Lavoro in Canada
Se avete deciso di cercare lavoro all’ estero, scegliendo il Canada come meta, avrete bisogno di varie indicazioni e consigli su come muovervi senza procedere al buio completo. In questa guida, vi suggerisco i primi passi da fare per poter intraprendere un percorso lavorativo in questo fantastico Paese. In ogni caso, cercate di avere sempre tenacia e determinazione per poter raggiungere il vostro obiettivo. Ovviamente, se conoscete qualche persona che abita in zona e che quindi vi possa aiutare nella ricerca del lavoro e ospitare almeno nei primi tempi, partireste avvantaggiati. In caso contrario, non perdetevi comunque d’ animo e mobilitate le vostre forze per farcela da soli.
Puoi iniziare a cercare le offerte di lavoro da casa, consultando siti specifici anche per l’ Estero, come monster o workopolis che offrono anche la possibilità di ricevere una newsletter giornaliera direttamente nella tua casella di posta elettronica. Una volta che hai trovato le proposte che ti interessano, dovrai inviare per e-mail la risposta all’ annuncio, allegando il tuo curriculum vitae accompagnato dalla lettera di presentazione, dove avrai cura di spiegare le motivazioni che ti hanno spinto a cercare lavoro all’ estero.
Una volta che l’ Azienda ti ha risposto e si è mostrata interessata alla tua proposta, puoi prendere accordi sulla stessa e recarti in zona per avere un colloquio di selezione. Per i primi giorni in cui starai all’ Estero puoi prenotare degli ostelli della gioventù, che offrono prezzi convenienti e servizi di pernottamento molto validi. Un’ altra alternativa valida è quella di proporti come ragazzo/a alla pari, in cui una famiglia ti ospiterà in attesa di una tua occupazione stabile, e tu in cambio offrirai aiuto in ambito domestico o di babysitter.
In Canada le istituzioni sono molto attente al lavoro giovanile. Puoi rivolgerti quindi direttamente all’ HRSDC, ovvero l’ Organo Federale per il Mercato del Lavoro in Canada.
Questo Ente offre consulenza personalizzata e aiuto nella compilazione del tuo curriculum vitae, in modo da renderlo specifico per il tipo di lavoro che stai cercando. Il personale inoltre ti metterà in contatto con le varie aziende e ti fisserà dei colloqui di reclutamento. Tieniti sempre aggiornato anche leggendo i vari giornali di annunci lavorativi della zona, che spesso trovi anche nelle stazioni della metropolitana o nelle agenzie di collocamento.
Read MoreCome Cambiare Lavoro in Tempo di Crisi
La crisi economica che stiamo attraversando è un problema trasversale che coinvolge praticamente tutti i settori del lavoro e non guarda in faccia neppure all’età: oggi infatti la disoccupazione non riguarda solamente le generazioni più giovani, ma anche lavoratori di mezza età che si ritrovano a dovere ricominciare da capo all’improvviso.
E tante persone, anche senza avere perso il proprio posto di lavoro, decidono di mollare l’impiego attuale per cercarne uno migliore, che sia più stabile o più redditizio, che si adatti meglio alle loro esigenze.
Ma è davvero impossibile cambiare lavoro in tempo di crisi? Certo che no. Vediamo insieme come comportarsi quando ci si ritrova in questo tipo di problematiche.
Se siamo oltremodo delusi dalla nostra odierna occupazione, se sappiamo oramai con certezza che, a causa della crisi, la nostra ditta dovrà chiudere e quindi perderemo il posto, oppure soltanto se dobbiamo trasferirci altrove e di conseguenza lasciare il lavoro, eccoci di fronte a una scelta davvero impegnativa: come faremo ora per trovare un altro impiego?
Focalizziamo con la massima attenzione la situazione in cui ci troviamo: in particolare concentriamoci su ciò che sappiamo fare, ciò che ci piacerebbe fare e su quelle che sono le nostre effettive esigenze concrete (lo stipendio, gli orari di lavoro, la flessibilità dell’impiego e via dicendo).2
Cambiare lavoro significa innanzitutto cambiare quindi le proprie abitudini; a cosa siamo disposti a rinunciare? Che cosa invece vorremmo mantenere come è attualmente?
A partire da queste semplicissime domande – e dalle risposte che daremo loro – ecco che potremo cominciare ad ottenere un quadro più complesso e meglio definito della nostra problematica, nonchè del lavoro che vorremmo cercare ora.
Una volta affrontato questo step di preparazione, potremo iniziare la ricerca vera e propria.
Cambiare lavoro in tempo di crisiQuesto significa darsi da fare sia personalmente, presentandoci nelle aziende in cui vorremmo essere assunti, sia per conto terzi, affidando un nostro curriculum aggiornato (in base alle considerazioni qui sopra trattate) alle agenzie interinali o ai Centri per l’impiego (gli ex uffici di collocamento, per intenderci)
Cambiare lavoro in tempo di crisi vuole anche dire, però, avere una notevole capacità di adattarsi e di stringere i denti: se non è un cambio che facciamo per nostra scelta, soprattutto.
Cosa Sono le Carte Conto
La carta conto non è altro che una carta plastificata, prepagata, dotata di un codice IBAN, che offre la stessa praticità che si ha con un normale conto corrente. Essa può essere caricata e usata per fare acquisti negli esercizi commerciali, in Italia e, in tutto il mondo e, anche su Internet. Si potrà prelevare denaro contante presso gli sportelli automatici abilitati in Italia e all’Estero. Potrai addirittura accreditare lo stipendio o la pensione, tramite il codice IBAN della tua carta conto. Inoltre sarà anche un risparmio di tempo, ed evitare lunghe code agli sportelli postali, perché sulla carta conto potrete addebitare il pagamento delle bollette per le utenze. Può essere quindi molto utile per i giovani e, per chi viaggia spesso in Italia e all’Estero. Seguiamo attentamente i passi di questa guida perché ci daranno delle informazioni utili sulla carta conto. Cos’è e come funziona.
Molto maneggevole, si può, pertanto, tenere comodamente nel portafoglio o in tasca. Come sempre, prima di attivare una carta conto, è buona norma rivolgersi agli sportelli di più istituti di credito. Chiedere, leggere attentamente i fogli illustrativi e comparare i servizi offerti con i prezzi richiesti. Generalmente possedere la carta conto è molto semplice, oltre alle agevolazioni che offre. Infatti non bisognerà pagare spese di tenuta conto, bolli, commissioni di massimo scoperto ed, interessi passivi. È bene sapere che, per richiedere la carta conto si deve necessariamente essere maggiorenni e, residenti in Italia. Salvo rare eccezioni, viene concessa a tutti: studenti, precari, ecc. Nel caso in cui la banca si rifiuti di concedere la carta conto, esistono delle società che emettono moneta elettronica, che hanno l’IBAN associato.
Si può anche ricaricare il cellulare. Si possono effettuare acquisti nei punti vendita convenzionati ed anche online. Proprio per questo è un servizio molto apprezzato dai giovani. Hanno un’innovativa tecnologia che tutela in caso di frode. Caratteristica molto apprezzata, soprattutto per chi è attivo nell’e-commerce. Altra caratteristica di particolare importanza è la sua validità per pagamenti e acquisti all’estero. Molto utile, quindi, per chi viaggia parecchio (sia per studio che per lavoro). Per gli studenti che si trovano all’estero è possibile ricevere ricariche dai genitori in Italia, tramite bonifico.
Ovviamente, non sono un conto corrente. Pertanto, ci sono delle limitazioni. Non è possibile fare investimenti finanziari, né richiedere il libretto degli assegni. Alcune banche prevedono la possibilità di controllare il proprio conto tramite il servizio di e-banking. Inoltre, può essere predisposto un servizio di informazione via sms dei principali movimenti che si registrano sulla carta.
Read MoreCome Gestire un’Etichetta Discografica Indipendente
Oggi è molto diffuso il fenomeno delle etichette indipendenti. Si sono create scene, sono nate tendenze e controculture attorno ad esse, e nuovi gruppi che hanno influenzato il suono e la visione della musica contemporanea. Oggi è facile fondare un’etichetta, puoi farlo anche tu.
La gestione di un’etichetta indipendente è legata soprattutto alla produzione artistica di determinate band ed artisti che hanno del talento e che a tuo parere potrebbero ottenere successo. Quindi il modo migliore per scoprire questi nuovi talenti è quello di girare per i club ed osservare attentamente gli artisti che si esibiscono.
Se l’artista è indipendente ed attrezzato per realizzare il disco da solo, senza nessun finanziamento esterno, aspetta che ti consegni il disco già pronto, magari puoi collaborare dandogli qualche consiglio su scelte di ogni tipo. Se invece l’artista è sprovveduto di mezzi, puoi finanziare la registrazione e tutto quanto.
Se l’artista ti fornisce il disco finito dovrai soltanto preoccuparti della promozione su siti internet, inviandolo a fanzine e riviste di musica in genere ed i ricavi delle vendite saranno ripartiti secondo l’accordo. Se invece sei il finanziatore del disco, in genere si usa fare in modo che sui ricavi si raggiunge prima il break even point delle spese di produzione e poi si ripartono le quote. Ovviamente gli accordi sono strettamente legati alla situazione che andrai a creare.
Read MoreCome Diventare un Giudice
Quella del giudice è un’occupazione molto ambita per varie ragioni, quale soddisfazione professionale, potere, importanza dello stipendio. Ma avere la possibilità di indossare la toga non risulta una operazione così scontata. Cosa fare quindi per diventare giudice?
Innanzitutto si deve essere in possesso di una laurea magistrale in giurisprudenza. Una volta ottenuta occorre superare il concorso pubblico, che si tiene una volta ogni anno, ripetibile solamente tre volte nella vita. La prima parte, costituita da una prova scritta, verte nella stesura di tre elaborati, rispettivamente di diritto civile, amministrativo e penale. Una volta ottenuto un esito positivo in tutte e tre le prove, sarà l’orale a decretare o meno il superamento del concorso. Esso verte sulla discussione di tredici materie, passando dal diritto civile al diritto comunitario al diritto internazionale, fino ad un colloquio in lingua straniera a scelta tra spagnolo, inglese tedesco o francese. file5601297827370
Per il neo giudice si aprono così le porte del lavoro, attraverso un tirocinio obbligatorio e retribuito della durata di circa due anni, in qualità di uditore giudiziario in sede di Corte di Appello, dopo di che si diventa giudice a tutti gli effetti.
Perché scegliere di fare il giudice e non il notaio o l’avvocato?
La retribuzione del giudice è vincolata a dei “passaggi di grado”, dovuti all’anzianità di servizio. I fattori da tenere in considerazione sono: stipendio, indennità integrativa speciale, indennità giudiziaria.
Dopo due anni dalla nomina di uditore si diviene giudice di tribunale al primo livello retributivo, che dopo tre anni permette già di guadagnare dai 3mila ai 4mila euro.
Ma quali sono le competenze di un giudice? Come distinguere i vari giudici?
I giudici possono essere classificati in molteplici modi, in base alla loro funzione. Troviamo infatti:
– il giudice amministrativo, composto dal Consiglio di Stato, dal T.A.R. (Tribunale Amministrativo Regionale) e dai giudici amministrativi speciali;
– il giudice civile, per le contravvenzioni;
– il giudice penale, per i reati;
– il giudice di pace, per la giurisdizione in materia civile e penale di minore entità;
– il giudice minorile, nell’ambito del Tribunale per i minorenni.
Ci sono poi anche il giudice di sorveglianza, del lavoro, delegato, onorario, tutelare, popolare, ordinario, speciale e straordinario.
Read More