Come Cambiare Lavoro in Tempo di Crisi

La crisi economica che stiamo attraversando è un problema trasversale che coinvolge praticamente tutti i settori del lavoro e non guarda in faccia neppure all’età: oggi infatti la disoccupazione non riguarda solamente le generazioni più giovani, ma anche lavoratori di mezza età che si ritrovano a dovere ricominciare da capo all’improvviso.
E tante persone, anche senza avere perso il proprio posto di lavoro, decidono di mollare l’impiego attuale per cercarne uno migliore, che sia più stabile o più redditizio, che si adatti meglio alle loro esigenze.
Ma è davvero impossibile cambiare lavoro in tempo di crisi? Certo che no. Vediamo insieme come comportarsi quando ci si ritrova in questo tipo di problematiche.

Se siamo oltremodo delusi dalla nostra odierna occupazione, se sappiamo oramai con certezza che, a causa della crisi, la nostra ditta dovrà chiudere e quindi perderemo il posto, oppure soltanto se dobbiamo trasferirci altrove e di conseguenza lasciare il lavoro, eccoci di fronte a una scelta davvero impegnativa: come faremo ora per trovare un altro impiego?
Focalizziamo con la massima attenzione la situazione in cui ci troviamo: in particolare concentriamoci su ciò che sappiamo fare, ciò che ci piacerebbe fare e su quelle che sono le nostre effettive esigenze concrete (lo stipendio, gli orari di lavoro, la flessibilità dell’impiego e via dicendo).2

Cambiare lavoro significa innanzitutto cambiare quindi le proprie abitudini; a cosa siamo disposti a rinunciare? Che cosa invece vorremmo mantenere come è attualmente?
A partire da queste semplicissime domande – e dalle risposte che daremo loro – ecco che potremo cominciare ad ottenere un quadro più complesso e meglio definito della nostra problematica, nonchè del lavoro che vorremmo cercare ora.
Una volta affrontato questo step di preparazione, potremo iniziare la ricerca vera e propria.

Cambiare lavoro in tempo di crisiQuesto significa darsi da fare sia personalmente, presentandoci nelle aziende in cui vorremmo essere assunti, sia per conto terzi, affidando un nostro curriculum aggiornato (in base alle considerazioni qui sopra trattate) alle agenzie interinali o ai Centri per l’impiego (gli ex uffici di collocamento, per intenderci)
Cambiare lavoro in tempo di crisi vuole anche dire, però, avere una notevole capacità di adattarsi e di stringere i denti: se non è un cambio che facciamo per nostra scelta, soprattutto.

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Cosa Sono le Carte Conto

La carta conto non è altro che una carta plastificata, prepagata, dotata di un codice IBAN, che offre la stessa praticità che si ha con un normale conto corrente. Essa può essere caricata e usata per fare acquisti negli esercizi commerciali, in Italia e, in tutto il mondo e, anche su Internet. Si potrà prelevare denaro contante presso gli sportelli automatici abilitati in Italia e all’Estero. Potrai addirittura accreditare lo stipendio o la pensione, tramite il codice IBAN della tua carta conto. Inoltre sarà anche un risparmio di tempo, ed evitare lunghe code agli sportelli postali, perché sulla carta conto potrete addebitare il pagamento delle bollette per le utenze. Può essere quindi molto utile per i giovani e, per chi viaggia spesso in Italia e all’Estero. Seguiamo attentamente i passi di questa guida perché ci daranno delle informazioni utili sulla carta conto. Cos’è e come funziona.

Molto maneggevole, si può, pertanto, tenere comodamente nel portafoglio o in tasca. Come sempre, prima di attivare una carta conto, è buona norma rivolgersi agli sportelli di più istituti di credito. Chiedere, leggere attentamente i fogli illustrativi e comparare i servizi offerti con i prezzi richiesti. Generalmente possedere la carta conto è molto semplice, oltre alle agevolazioni che offre. Infatti non bisognerà pagare spese di tenuta conto, bolli, commissioni di massimo scoperto ed, interessi passivi. È bene sapere che, per richiedere la carta conto si deve necessariamente essere maggiorenni e, residenti in Italia. Salvo rare eccezioni, viene concessa a tutti: studenti, precari, ecc. Nel caso in cui la banca si rifiuti di concedere la carta conto, esistono delle società che emettono moneta elettronica, che hanno l’IBAN associato.

Si può anche ricaricare il cellulare. Si possono effettuare acquisti nei punti vendita convenzionati ed anche online. Proprio per questo è un servizio molto apprezzato dai giovani. Hanno un’innovativa tecnologia che tutela in caso di frode. Caratteristica molto apprezzata, soprattutto per chi è attivo nell’e-commerce. Altra caratteristica di particolare importanza è la sua validità per pagamenti e acquisti all’estero. Molto utile, quindi, per chi viaggia parecchio (sia per studio che per lavoro). Per gli studenti che si trovano all’estero è possibile ricevere ricariche dai genitori in Italia, tramite bonifico.

Ovviamente, non sono un conto corrente. Pertanto, ci sono delle limitazioni.  Non è possibile fare investimenti finanziari, né richiedere il libretto degli assegni. Alcune banche prevedono la possibilità di controllare il proprio conto tramite il servizio di e-banking. Inoltre, può essere predisposto un servizio di informazione via sms dei principali movimenti che si registrano sulla carta.

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Come Gestire un’Etichetta Discografica Indipendente

Oggi è molto diffuso il fenomeno delle etichette indipendenti. Si sono create scene, sono nate tendenze e controculture attorno ad esse, e nuovi gruppi che hanno influenzato il suono e la visione della musica contemporanea. Oggi è facile fondare un’etichetta, puoi farlo anche tu.

La gestione di un’etichetta indipendente è legata soprattutto alla produzione artistica di determinate band ed artisti che hanno del talento e che a tuo parere potrebbero ottenere successo. Quindi il modo migliore per scoprire questi nuovi talenti è quello di girare per i club ed osservare attentamente gli artisti che si esibiscono.

Se l’artista è indipendente ed attrezzato per realizzare il disco da solo, senza nessun finanziamento esterno, aspetta che ti consegni il disco già pronto, magari puoi collaborare dandogli qualche consiglio su scelte di ogni tipo. Se invece l’artista è sprovveduto di mezzi, puoi finanziare la registrazione e tutto quanto.

Se l’artista ti fornisce il disco finito dovrai soltanto preoccuparti della promozione su siti internet, inviandolo a fanzine e riviste di musica in genere ed i ricavi delle vendite saranno ripartiti secondo l’accordo. Se invece sei il finanziatore del disco, in genere si usa fare in modo che sui ricavi si raggiunge prima il break even point delle spese di produzione e poi si ripartono le quote. Ovviamente gli accordi sono strettamente legati alla situazione che andrai a creare.

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Come Diventare un Giudice

Quella del giudice è un’occupazione molto ambita per varie ragioni, quale soddisfazione professionale, potere, importanza dello stipendio. Ma avere la possibilità di indossare la toga non risulta una operazione così scontata. Cosa fare quindi per diventare giudice?

Innanzitutto si deve essere in possesso di una laurea magistrale in giurisprudenza. Una volta ottenuta occorre superare il concorso pubblico, che si tiene una volta ogni anno, ripetibile solamente tre volte nella vita. La prima parte, costituita da una prova scritta, verte nella stesura di tre elaborati, rispettivamente di diritto civile, amministrativo e penale. Una volta ottenuto un esito positivo in tutte e tre le prove, sarà l’orale a decretare o meno il superamento del concorso. Esso verte sulla discussione di tredici materie, passando dal diritto civile al diritto comunitario al diritto internazionale, fino ad un colloquio in lingua straniera a scelta tra spagnolo, inglese tedesco o francese. file5601297827370

Per il neo giudice si aprono così le porte del lavoro, attraverso un tirocinio obbligatorio e retribuito della durata di circa due anni, in qualità di uditore giudiziario in sede di Corte di Appello, dopo di che si diventa giudice a tutti gli effetti.

Perché scegliere di fare il giudice e non il notaio o l’avvocato?

La retribuzione del giudice è vincolata a dei “passaggi di grado”, dovuti all’anzianità di servizio. I fattori da tenere in considerazione sono: stipendio, indennità integrativa speciale, indennità giudiziaria.

Dopo due anni dalla nomina di uditore si diviene giudice di tribunale al primo livello retributivo, che dopo tre anni permette già di guadagnare dai 3mila ai 4mila euro.

Ma quali sono le competenze di un giudice? Come distinguere i vari giudici?

I giudici possono essere classificati in molteplici modi, in base alla loro funzione. Troviamo infatti:

– il giudice amministrativo, composto dal Consiglio di Stato, dal T.A.R. (Tribunale Amministrativo Regionale) e dai giudici amministrativi speciali;

– il giudice civile, per le contravvenzioni;

– il giudice penale, per i reati;

– il giudice di pace, per la giurisdizione in materia civile e penale di minore entità;

– il giudice minorile, nell’ambito del Tribunale per i minorenni.

Ci sono poi anche il giudice di sorveglianza, del lavoro, delegato, onorario, tutelare, popolare, ordinario, speciale e straordinario.

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Come Riconoscere le Banconote False

Quando riceviamo banconote da 50 e 100 euro la nostra attenzione è massima per controllare se queste sono autentiche o false, ma la stessa attenzione non la riponiamo nelle banconote da 10 euro, forse credendo che queste non possano essere falsificate per il loro modesto valore di mercato. Niente di più sbagliato, perchè i falsificatori di banconote proprio per questa mancata attenzione fanno girare tantissime banconote di 10 euro false, quindi è arrivato il momento di imparare piccoli trucchi per riconoscerle.

Il primo suggerimento che vi diamo consiste nel toccare la carta moneta che avete fra le mani. Non vi deve essere uno strato di cera sulla superficie della banconota perché essa è di cotone e quindi ha una consistenza alquanto rigida. Utilizzando il tatto dovrete poter rilevare uno spessore maggiore dell’inchiostro in coincidenza delle iscrizioni e del numero che indica il valore.
Con il tatto possiamo inoltre scoprire altre caratteristiche che possono aiutarci a catalogare la banconota. Innanzitutto la qualità della carta: sventolate la banconota tenendola con due mani. La fibra di puro cotone dovrebbe garantire consistenza e rumorosità. Infine le scritte BCE, ECB, EZT, EKT, EKP in rilievo.

Osservare la filigrana. Tutte le banconote in euro hanno un’immagine di filigrana che diventa visibile quando si tiene la banconota davanti a una fonte di luce. L’immagine è una copia dell’illustrazione architettonica sul biglietto. È sul lato sinistro della parte anteriore del conto.
Sulle banconote in euro reali, la filigrana viene creata da una variazione dello spessore della carta. Questa immagine è chiaramente visibile quando la tieni nella luce e dovresti osservare transizioni fluide tra gli elementi chiari e scuri dell’immagine.
Sulle banconote in euro contraffatte, la filigrana viene solitamente stampata direttamente sulla carta. In generale, l’immagine non è così nitida e la transizione tra gli angoli chiari e scuri è meno fluida quando la si mantiene nella luce.

Esistono in commercio i rilevatore di banconote, macchinette che attraverso l’uso combinato di quattro luci, quella bianca (per evidenziale correzioni e filigrana), quella ultravioletta (per osservare le cosiddette fibrille che diventano luminescenti) e la luce infrarossa (per evidenziare gli elementi stampati con inchiostro magnetico) stabilisce con un altissimo grado di precisione la genuinità della banconota.
Il verifica banconote è uno strumento fondamentale per chi ha costantemente a che fare con il denaro. Questa necessità di riconoscere le banconote false interessa soprattutto commercianti, commessi e artigiani che devono costantemente verificare la validità delle banconote in possesso onde evitare di essere truffati. Con il passare degli anni la contraffazione ha interessato quasi tutti i tagli di banconote.

Se ti ritrovi in portafoglio una banconota falsa o presunta tale, devi recarti agli sportelli di una banca, di un ufficio postale o di una filiale della Banca d’Italia e chiedere conferma. Se falsa, l’impiegato ha l’obbligo di ritirarla dalla circolazione e trasmetterla all’amministrazione centrale della Banca d’Italia a Roma, dove verrà esaminata dal nucleo di analisi per le banconote sospette di falsità.

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