Come Funziona l’Analisi Tecnica
Per individuare quali siano i titoli più appetibili al’interno di un listino borsistico occorre avere a disposizione un metodo in grado di effettuare una opportuna comparazione. I due grandi approcci ai mercati sono quindi l’analisi tecnica e l’analisi fondamentale.
L’analisi fondamentale consiste invece nell’esaminare i dati patrimoniali e reddituali di un determinato strumento finanziario e di verificare se questo abbia un prezzo di mercato in linea con quanto stimato. In questo caso gli affari sono possibili se il prezzo fissato dal listino è inferiore rispetto a quanto calcolato da chi ha effettuato l’analisi. L’analisi tecnica invece si serve di strumenti per lo più matematici e statistici che hanno la funzione di prevedere l’andamento di un titolo finanziario o di un indice in modo tale da ricavarne profitto per l’utilizzatore.
Sebbene l’analisi tecnica consti soprattutto nell’esame di grafici ed indicatori, lo studio è improntato su un aspetto “psicologico”. Infatti il presupposto dell’analisi tecnica è proprio quello che tutti gli attori di mercato, in particolari situazioni, si comportino alla stessa maniera, generando quindi un sistema con buone possibilità di generare profitti. Naturalmente nella realtà non si ha la certezza matematica che ad ogni azione corrisponda sempre la stessa reazione, ma solo una certa probabilità che ciò avvenga. Supponiamo ad esempio che, in base ad diversi segnali, vi sia un segnale di acquisto. Se un grande numero di operatori comprerà dei titoli, il titolo subirà effettivamente un aumento di prezzo, confermando le aspettative del trader.
L’importanza del timing – Molto importante è anche l’orizzonte temporale dell’investimento. Nella pratica si distingue tra breve ( solitamente da alcuni secondi ad una settimana), medio ( investimenti che riguardano orizzonti temporali di massimo un anno) e lungo periodo (investimenti oltre l’anno). Solitamente l’analisi tecnica viene utilizzata per investimenti di breve o brevissimo ( tecniche di scalping) periodo.
Come detto l’analisi tecnica al fine di prevedere l’andamento di un indice prescinde del tutto dalla capacità di un’azienda di produrre utili e dal suo bilancio. Gli analisti infatti nei loro studi valutano esclusivamente i grafici dell’andamento passato con lo scopo di prevedere i movimenti futuri.
Come guadagnare in borsa
Teoria di Charles Dow – Alla fine del ‘900 sono stati elaborati numerosi studi in merito all’andamento di un determinato indice ( azionario, commodities, derivati) ed una delle più famose è sicuramente quella formulata da Charles Dow. L’analisi di questo studioso poggia sul fatto che i mercati si muovono seguendo tre tipi di trend differenti. Il trend primario (dura da uno a più anni), il trend secondario che dura da alcune settimane a diversi mesi, il trend minore che dura da pochi giorni ad alcune settimane ( massimo 3).
Per stabilire se si è in una fase di trend Dow consiglia di verificare l’andamento ei volumi di scambio. Vi è una forte correlazione tra volumi ed indice dei prezzi e pertanto l’aumento dei volumi confermerà il trend in atto (qualora ve ne sia uno). Infine una volta determinato il trend tale tendenza sarà valida sino alla prova della sua inversione.
Possiamo avere tre tipi diversi di trend:
Trend rialzista (in inglese Up-Trend) quando le quotazioni presentano un grafico caratterizzato da minimi e massimi crescenti;
Trend Ribassista (Down-Trend) quando le quotazioni presentano un il grafico caratterizzato da massimi e minimi decrescenti. come guadagnare in borsa, charles dow
Assenza di trend – Il grafico presenta punti di massimo e di minimo che tendono a rimanere sempre sullo stesso livello.
Trendline – Una trend line è una linea che congiunge punti di minimo e di massimo. Se la linea tracciata congiunge massimi e minimi crescenti avremo una trend line rialzista, se invece la linea congiunge minimi e massimi decrescenti si avrà una trend line ribassista. Ina analisi tecnica tali linee indicano un trend di periodo e qualora una trend line fosse violata potrebbe essere indice di fine trend ed inizio di un’altra fase. Spesso dopo la rottura della trend line si assiste al fenomeno del pull back, ossia un ritorno del livello ei prezzi vicino ai valori indicati dalla linea, per poi avere definitivamente l’inversione di trend.
Canale – Il canale viene creato tracciando una trend line ed una relativa retta parallela. Definito un periodo per stabilire una trend line si traccia una linea che congiunge massimi e minimi crescenti (rialzista) o minimi e massimi decrescenti ( ribassista). Il canale determinare quindi una banda di oscillazione dei prezzi fornendo la “profondità” del mercato.
Tipi di grafico – Al fine di analizzare l’andamento del titolo gli analisti utilizzano diversi strumenti e diversi tipi di analisi. Non esiste uno strumento unico ma ne esistono diversi ( come esistono diverse scale temporali) che possono essere utilizzati in base alle esigenze del “trader”. Vediamo una rassegna dei tipi di grafici più utilizzati
Grafico Lineare – E’ il grafico più intuitivo che tiene conto esclusivamente del valore finale ( di chiusura) del titolo. La linea che si ottiene, sebbene non molto precisa dal punto di vista qualitativo e quantitativo, fornisce comunque un quadro del trend in atto.
Grafico a barre – L’andamento del titolo viene rappresentato attraverso una barar sulla quale viene indicato il livello massimo e il livello minimo raggiunto nell’arco temporale previsto (giorno, mese, anno). La distanza tra i due segni 8 minimo e massimo ) rappresenta quind il’escursione di prezzo che è avvenuta.
Grafico Candlestick – E’ un metodo, molto utilizzato dai trader giapponesi, che fornisce molteplici informazioni. Infatti il corpo del rettangolo indica i livelli di prezzo di apertura e di chiusura mentre il prezzo massimo e minimo raggiunto è determinato dalla lunghezza delle righe. La “candela” avrà colore nero se la chiusura è negativa, bianco se è positiva ( prezzo di chiusura maggiore di quello di apertura).
Molto interessante.
Read MoreCome Fare Istanza di Interpello
L’interpello è un istituto previsto dal nostro ordinamento per premettere al contribuente di conoscere l’interpretazione giuridica dell’agenzia delle entrate in merito all’operazione fiscalmente rilevante che intende.
Vi sono varie tipologie di interpello che possiamo riassumere in
Interpello ordinario (art. 11, legge 27 luglio 2000, n. 212; D.M. 26 aprile 2001, n. 209);
Interpello CFC (artt. 167 e 168 del Tuir, D.M. 21 novembre 2001, n. 429);
Interpello antielusivo (art. 21, legge 30 dicembre 1991, n. 413; DD.MM. 13 giugno 1997, n. 194 e n. 195);
Interpello disapplicativo (art. 37 bis, comma 8, del D.P.R.n. 600/1973; D.M. 19 giugno 1998, n. 259).
Istanze presentate ai sensi dell’articolo 11 della legge n. 212/2000 (Statuto dei diritti del contribuente) – fanno parte di questo tipo di interpelli
Interpello ordinario – Le istanze inoltrate dal contribuente per conoscere il parere dell’amministrazione finanziaria in merito ad una norma di dubbia interpretazione ( come previsto dall’articolo 11, comma 1, dello Statuto dei diritti del contribuente);
Istanze in materia di prosecuzione del regime consolidato nazionale a seguito dell’effettuazione di alcune operazioni straordinarie ( articolo 124, comma 5 del Tuir);
Istanze in materia di parere favorevole sul regime del consolidato mondiale (articolo 132 del Tuir);
Istanze per ottenere la disapplicazione del regime di cui all’art. 87 del Tuir nell’ambito di acquisizioni delle partecipazioni acquistate per interventi realizzati per il recupero dei crediti ( art. 113 Tuir);
Istanze presentate dalle imprese impegnate in ricerca eper certificare il possesso degli ulteriori requisiti di cui all’articolo 1, comma 54, della legge n. 244/2007 (articolo 1, comma 55, della legge n. 244/2007).
Come viene presentata l’istanza – Il contribuente o il soggetto che in base a disposizioni di legge può porre adempimenti tributari per conto dello stesso presenta istanza alla direzione regionale territorialmente competenze. L’istanza deve essere presentata in carta libera e va consegnata a mano o spedita per posta in plico senza busta, raccomandata con avviso di ricevimento (in caso di mancata sottoscrizione, la validità è sanabile entro 30 giorni). L’ amministrazione finanziaria deve fornire una risposta al contribuente entro 120 giorni dalla presentazione dell’istanza. Qualora non sia fornita una risposta per il contribuente opera il silenzio assenso in merito alla domanda presentata.
Interpelli CFC (Controlled foreign companies) – Attraverso tale istanza il soggetto presenta idonea documentazione e le motivazioni necessarie che sussistono i presupposti per ottenere che venga disapplicata la normativa sulle imprese estere partecipate ( l’istanza va presentata all’Agenzia delle Entrate – Direzione centrale Normativa tramite la Direzione regionale competente).
L’Istanza di interpello può essere presentata anche per uno dei seguenti motivi:
interpello in materia di utili da partecipazione (articolo 47, comma 4, del Tuir)
interpello sulle plusvalenze da partecipazioni (articolo 68, comma 4, del Tuir)
interpello concernente la participation exemption (articolo 87 del Tuir)
interpello in materia di dividendi (articolo 89 del Tuir).
Istanze presentate ai sensi dell’articolo 21 della legge n. 413/1991( Istanza di interpello antielusivo) – La domanda viene inoltrata quando si vuole conoscere il parere sulla potenziale elusività di alcune operazioni e sulla corretta classificazione di alcune spese.
Come viene presentata l’istanza – L’istanza deve contenere, in maniera dettagliata, la descrizione della fattispecie ed anche la soluzione prospettata dal contribuente. Entro 120 giorni dalla presentazione dell’istanza l’agenzia deve fornire una risposta al quesito. Qualora non lo facesse, il contribuente può diffidare l’agenzia, e trascorsi ulteriori 60 giorni dalla diffida si forma il silenzio – assenso in materia.
Interpello disapplicativo (articolo 37-bis, comma 8, del Dpr n. 600/1973) – La domanda viene inoltrata per chiedere la disapplicazione di una norma anti elusiva che riguarda una particolare fattispecie. Il contribuente dovrà provare che gli effetti elusivi previsti dalla norma, nella realtà non si verificano.
Come viene presentata l’istanza – L’interpello è presentato al direttore regionale per il tramite della direzione provinciale e deve essere inoltrato prima della compilazione della dichiarazione dei redditi ove verrà inserita l’operazione in esame.
Contenuti della domanda di interpello ( valido per tutte le tipologie di interpello) – Tutte le istanze dovranno contenere ( a pena di inammissibilità) i seguenti dati
l’indicazione del tipo di istanza e della specifica tipologia di interpello su cui è richiesto;
I dati identificativi del contribuente e di eventuali soggetti direttamente interessati ( codice fiscale, dati anagrafici, ecc.).
La descrizione puntuale della fattispecie;
L’eventuale beneficio fiscale (in termini di risparmio d’imposta o di rinvio della tassazione o sotto qualsiasi altra forma) cui il contribuente ha diritto nel caso si verifichi la condizione prospettata;
La procura conferita secondo le formalità stabilite all’articolo 63 del D.P.R. n. 600 del 1973 nel caso in cui l’interpello sia attivato dal procuratore generale o speciale.
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Read MoreCome Diventare un Arbitro
L’arbitro è colui il quale ha la responsabilità che una partita di calcio sia svolta in maniera corretta; prima del fischio di inizio verifica che tutto sia a posto e durante la gara attribuisce punizioni o segnala eventuali scorrettezze.
L’arbitro, è un professionista capace di prendere decisioni molto delicate, in pochi secondi; non di rado le sue azioni sono contestate, anche violentemente, dagli avversari e dagli spettatori.
Fare l’arbitro, significa sapersi relazionare, possedere molta calma e autocontrollo.
Per diventare arbitro di calcio, è necessario frequentare i corsi delle sezioni arbitrali; al termine di questo corso i candidati devono superare un test finale. Si tratta di una prova scritta ed una orale dove si affrontano materie tecniche.
Le sezioni arbitrali, si trovano presso i capoluoghi di provincia e ovunque ci sia un numero di arbitri pari o superiore a quaranta. Le varie sezioni, di norma, provvedono a fornire la divisa arbitrale compresa di cartellini, taccuino e fischietto.
La carriera di un arbitro, comporta una lunga gavetta; il primo passo è quello di arbitrare i campionati minori dei settori giovanili. Per poter riuscire a dirigere una categoria superiore, è necessario essere giudicati favorevolmente dai commissari speciali. Questi sono degli arbitri che, a seguito di un corso, sono abilitati a giudicare l’operato degli arbitri. Gli esordi di un arbitro, avvengono in campionati provinciali oppure dilettantistici.
Dopo essere diventati arbitri, si può anche decidere di svolgere la carriera di guardalinee. Per diventare arbitro di serie A, bisogna avere maturato un’esperienza pari a dieci anni di direzione di gioco in categorie superiori. Se si dimostra di essere talentuosi e capaci, il percorso per fare carriera è certamente più facile.
I requisiti fondamentali, per poter diventare arbitro e intraprendere la carriera di arbitro sono: l’aver un’età compresa fra i 16 e i 35 anni, essere in possesso della cittadinanza italiana ed essere in possesso della licenza della scuola media inferiore; inoltre, bisogna possedere una condotta civile e sportiva, priva di ombre. L’aspirante arbitro deve anche ottenere un certificato, rilasciato dalla commissione medica arbitrale, che attesti la sua attitudine a questo lavoro. Infine, è obbligatorio l’aver ottenuto un certificato medico di idoneità allo sport.
I corsi per arbitri, sono effettuati dalle sezioni A.I.A.; si tratta di corsi gratuiti che, in genere, durano circa due mesi. Frequentare uno di questi corsi, permette di maturare dei crediti formativi scolastici; tutto il materiale è fornito dalla sezione.
Gli arbitri, percepiscono un rimborso per tutte le direzioni di gare che effettuano; i compensi variano secondi la categoria dell’incontro e in relazione alla distanza che l’arbitro deve percorrere per raggiungere il campo di gioco.
Fare l’arbitro, significa entrare in contatto con un numero molto alto di persone; si lavora in un contesto aperto e particolarmente vitale.
Gli arbitri, sono in possesso della tessera federale con la quale è possibile essere ammessi in tutti gli stadi del territorio nazionale dove si tengono gare ed eventi della F.I.G.C.. Invece, per gli avvenimenti organizzati dalla U.E.F.A. si può assistere soltanto ai quarti di finale.
Gli arbitri, devono dirigere almeno una gara ogni settimana; possono scegliere se arbitrare il sabato pomeriggio o la domenica. In caso di impossibilità, questa deve essere giustificata con idonei certificati.
Gli arbitri, svolgono la loro professione in un periodo di tempo che va da Settembre fino a Maggio; questo lasso di tempo, è però interrotto da una pausa che scatta a metà Dicembre e di interrompe a Febbraio.
Gli arbitri, devono fare delle prove tecniche e atletiche prima di iniziare la stagione lavorativa; sono indispensabili per testare la preparazione atletica. Si può decidere di allenarsi spontaneamente, oppure si possono seguire le esercitazioni che si tengono presso le diverse sezioni due volte a settimana.
Un buon arbitro, si tiene aggiornato e frequenta le riunioni tecniche nelle quali si discute sulle novità del regolamento.
Read MoreCome Diventare un Calciatore
Riuscire a diventare calciatore è il sogno di tantissimi ragazzi. Sin da piccoli, si immagina di poter diventare come i professionisti che si vedono in televisione. La strada per poter arrivare a diventare calciatore è lunga, infatti bisogna aver molta determinazione, fiducia in sé stessi e tante capacità.
Il Comitato olimpico internazionale, indicato con l’acronimo CIO, ha deciso che il calcio può essere praticato anche a livello professionistico.
Per prima cosa, è necessario essere iscritti ad una squadra di calcio o in una società sportiva; questo primo passo è fondamentale sia per iniziare ad allenarsi in maniera seria e continuata sia per farsi notare da squadre importanti. Un bravo calciatore, durante gli allenamenti si impegna, non si arrende e cerca di dare sempre il massimo. Se si viene notati da una grande squadra oppure da imprenditore, si viene invitati a fare un provino; una volta superato questo ostacolo, si può iniziare la carriera di calciatore. I ragazzi più bravi, possono provare a proporsi, per un provino, presso le grandi società di calcio; anche se non dovesse andare tutto bene, l’importante è continuare a provarci, migliorando la propria preparazione. Per farsi conoscere, è necessario riuscire ad essere scelto da una squadra che può immetterti sul mercato.
Ogni calciatore, ricopre un ruolo particolare; se si vuole diventare calciatori, è importante che, nel ruolo scelto, si sia brillanti e talentuosi.
Per diventare calciatore è necessario avere alcune doti, come la determinazione e la voglia di fare; gli allenamenti sono duri ma sono indispensabili per arrivare preparati alla partita della domenica; inoltre, è importante rispettare il proprio allenatore, seguire o suoi suggerimenti e rispettare gli schemi che ha indicato. Da non dimenticare anche la lealtà, la precisione e il rispetto sia per i
propri compagni che per gli avversari.
Secondo quanto stabilito dalla F.I.G.C. i calciatori possono essere: professionisti, non professionisti e giovani. I calciatori professionisti, sono tutti colore che giocano ricevendo uno stipendio; inoltre, questi esercitano la propria professione in maniera continuata e sono tesserati in società che fanno parte della lega nazionale professionisti oppure nella lega professionisti serie C.
Il calciatore professionista, firma un contratto con la società che non può essere superiore alle tre stagioni sportive per i minorenni e per i maggiorenni alle cinque stagioni.
Perché si possa diventare giocatori professionisti, bisogna aspettare di avere 19 anni. Invece, i giocatori non professionisti sono ugualmente tesserati e giocano a calcio per attività di ricreazione. Questi giocatori, non possono svolgere questa attività per lavoro; eventuali rimborsi devono essere versati solo ai giocatori che sono tesserati in società che partecipano ai campionati della L.N.D.
I calciatori giovani, sono ragazzi che hanno un’età compresa fra gli otto , compiuti, e i 16 anni, i 16 anni non devono essere compiuti al primo gennaio in cui inizia la stagione sportiva.
Questi calciatori, hanno un vincolo soltanto per la stagione sportiva, al termine sono completamente liberi.
I giovani dilettanti sono coloro che hanno compiuto 14 anni e che hanno un vincolo, co la lega nazionale dilettanti, sino al completamento della stagione sportiva nella quale arrivino a compiere 25 anni. questi giocatori, arrivati al diciottesimo anno d’età, acquisiscono il titolo di giocatori non professionisti.
Per poter diventare dei bravi calciatori, è indispensabile essere dotati fisicamente, allenarsi costantemente, essere umili e soprattutto essere dotati di spirito di sacrificio.
La Federazione italiana gioco calcio, premia e riconosce il lavoro effettuato dalle società calcistiche in favore dei giovani giocatori; questi riconoscimenti, si manifestano con dei premi particolari. Il premio di preparazione, scatta se la società chiede, per la prima volta, il tesseramento di calciatori che sono stati tesserati, durante la precedente stagione, come “giovani”. Si premia la società che ha allenato il giovane nelle tre precedenti stagioni.
Read MoreCome Cambiare Residenza e Quali Documenti Aggiornare
Visto che mi sono trasferito in una nuova casa, ho dovuto effettuare il cambio di residenza. Pensavo fosse una cosa lunga e faticosa, in cui avrei dovuto girare mille uffici in balia di crudeli burocrati, invece tutto sommato è andata bene ed è stato abbastanza semplice. Così ho deciso di scrivere questa breve guida che magari potrà essere di aiuto a chi si appresta a fare un simile passo.
In Italia, il concetto di residenza è strettamente legato all’anagrafe dei comuni e si riferisce al luogo in cui una persona vive abitualmente e stabilisce il centro principale dei propri interessi personali, familiari e sociali.
La residenza è disciplinata dal Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali (D.Lgs. n. 267/2000) e dalla Legge n. 1228 del 24 dicembre 1954. Per stabilire la residenza, è necessario essere iscritti all’anagrafe del comune in cui si risiede. L’iscrizione all’anagrafe comporta anche l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale e l’attribuzione del codice fiscale.
La residenza ha diverse implicazioni legali e amministrative in Italia, tra cui
-Esercizio del diritto di voto: La residenza determina il luogo in cui un cittadino italiano può esercitare il proprio diritto di voto nelle elezioni locali, regionali e nazionali.
-Tassazione: La residenza fiscale è determinata dalla residenza anagrafica e influisce sulla tassazione dei redditi e delle proprietà in Italia.
-Servizi pubblici e sociali: L’iscrizione all’anagrafe del comune di residenza garantisce l’accesso a vari servizi pubblici e sociali, come l’assistenza sanitaria, l’istruzione e l’assistenza sociale.
-Documenti di identità: La residenza è indicata sulla carta d’identità e sulla patente di guida rilasciate dalle autorità italiane.
Per trasferire la residenza in un altro comune, è necessario presentare una richiesta al nuovo comune di residenza, fornendo la documentazione richiesta e dimostrando di risiedere effettivamente e stabilmente nel nuovo luogo. Di solito, il nuovo comune provvederà a notificare il vecchio comune del trasferimento della residenza e ad aggiornare l’anagrafe di conseguenza.
Che documenti servono per il cambio di residenza
Sono sufficienti un documento di identità e la patente (se ce l’avete). Inoltre se siete proprietari di uno o più autoveicoli, è bene portarvi anche i libretti di circolazione (ma potrebbe essere sufficiente ricordarsi il numero di targa). In alcuni comuni potrebbe essere necessario precompilare dei moduli presenti online, come quello per la domanda di cambio residenza, ma di norma questi moduli potrete compilarli direttamente nell’ufficio.
Muniti di questi documenti, vi basterà andare all’anagrafe del comune di cui volete prendere la residenza, fornire il vostro nuovo indirizzo, mettere un paio di firme e in teoria avete finito. Infatti, nel caso di cambio comune, sarà il vostro nuovo comune ad avvertire quello vecchio di cancellarvi. Di lì a un mese circa riceverete la visita di controllo dei vigili e alla fine vi arriverà per posta il certificato di avvenuto passaggio di residenza. In seguito, sempre via posta, vi saranno inviati i 2 adesivi da attaccare sulla scheda elettorale per aggiornare residenza e seggio (sono muniti di istruzioni chiarissime sul dove attaccarli).
Quali documenti aggiornare dopo il cambio di residenza
Per quanto riguarda l’aggiornamento di patente e libretto, sarà sempre il comune a contattare la motorizzazione per aggiornare i dati. Vi sarà immediatamente consegnato un foglio temporaneo (che rimane valido fin quando non ricevete gli adesivi) che indica che la pratica è in corso. A pratica conclusa riceverete gli adesivi di aggiornamento di patente e libretto di circolazione. Quello della patente va inserito nell’apposito spazio indicato sulle patenti vecchio stile, o sul retro per quelle in formato tessera. L’adesivo del libretto invece va inserito in un qualsiasi spazio libero, a patto che non copra altri dati; mi raccomando non dimenticatevi di aggiornare anche il libretto, altrimenti si incorre in una multa altissima e nel sequestro dell’auto fino a quando non si aggiornano i dati.
Non è necessario aggiornare carta d’identità e Certificato di proprietà dell’auto, che continueranno a riportare la vecchia residenza ma saranno documenti ugualmente validi.
Ultime raccomandazioni: ricordarsi di aggiornare i dati di bolletta di luce e acqua che di solito offrono agevolazioni per la prima casa. In questo caso basta utilizzare questo modello autocertificazione per comunicare il cambio di residenza.
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