Come Lavorare nella Consulenza

Il settore del management consulting, in Italia, è un mercato composto da circa 17mila società di consulenza, con 33mila addetti. I dati sono nel rapporto annuale, relativo al 2012, condotto da Assoconsult, l’associazione federativa delle imprese di consulenza, in collaborazione con l’Università degli studi di Roma Tor Vergata. Il settore consulenza, nonostante la fase economica critica, è in ripresa e ha raggiunto la quota di 3,2 miliardi di euro di fatturato. «La consulenza in Italia resiste alla crisi e torna a crescere dopo due anni di contrazione», dice Ezio Lattanzio, presidente di Assoconsult Confindustria. Ma di cosa si occupa un consulente che lavori per un’impresa specializzata e quale formazione deve avere? Lo abbiamo domandato ai responsabili recruiting di tre importanti aziende del settore consulting.

KMPG
«Il consulente è una persona che utilizza le sue conoscenze, competenze, l’esperienza e l’intuizione per semplificare situazioni complesse, analizzare un problema e scomporlo in parti più semplici in modo da poterlo risolvere», spiega Ilaria Lerro, responsabile recruiting e selezione di KPMG Advisory. «È un professionista che, di fronte a una richiesta del cliente, sa come apportare miglioramenti attraverso idee nuove, ma sa anche come utilizzare e valorizzare ciò che c’è già». KPMG è un’azienda network di imprese che offrono servizi professionali ad altre imprese ed è presente in Italia dalla fine degli anni ’50. Oggi ha circa 3mila professionisti e 28 sedi sul territorio nazionale. Le imprese si rivolgono alle società di consulenza perché al loro interno hanno situazioni complesse da gestire dal punto di vista legale, amministrativo, contabile e può capitare che non abbiano risorse umane adeguate a far fronte alla situazione. Ma possono esserci anche altre esigenze, come spiega Lerro: «In tempi di crisi e di recessione come quelli che stiamo vivendo, ci sono aziende che hanno la necessità di contenere i costi, di esternalizzare servizi o di trovare strade alternative ai mercati locali. In tempi non di crisi invece la necessità è di accrescere il fatturato, le dimensioni, il business. Insomma, le richieste sono molteplici e il mercato delle consulenze difficilmente conosce battute d’arresto». Per entrare in KPMG sono privilegiate lauree di tipo economico o scientifico, e a farla da padrone sono Economia e Ingegneria. «Ci interessano percorsi di specializzazione in Finanza d’impresa, per i mercati e le assicurazioni, e quelli in Information Technology o Compliance. È ben vista un’esperienza all’estero in contesti multiculturali e la conoscenza di una o più lingue», specifica la recruiter. Una volta entrati in azienda la formazione continua tramite un percorso “learning by doing” di formazione sul campo e un percorso in aula di formazione tecnica a cui viene affiancata la preparazione sulle soft skills. «Per i neolaureati con l’assunzione in apprendistato prevediamo un pacchetto di 200 ore in aula nei primi 2 anni», continua Lerro.

ACCENTURE
Anche in Accenture l’inserimento dei neolaureati è con contratto di apprendistato professionalizzante, anche se «i candidati esperti vengono assunti a tempo indeterminato», spiega Monica Palma, recruiting director di Accenture. Le lauree più richieste sono in Ingegneria, Informatica ed Economia, e c’è posto anche per giovani professionisti con competenze funzionali e tecniche, capacità di project management e abilità nell’interazione con i clienti. Nata in Italia nel 1957, Accenture Italia conta 9500 professionisti che, spiega Palma, «hanno il compito di fornire e attuare soluzioni tangibili a favore del cliente, partendo dalla comprensione delle sue esigenze. Una delle caratteristiche della professione di consulente è la capacità di elaborare idee non convenzionali e trasformarle in risultati concreti, tenuto conto del settore di business del cliente e delle tecnologie più all’avanguardia». Un mestiere che può portare lontano da casa, «perché la sede di lavoro è quella del cliente, quindi si viaggia e spesso si vive in trasferta», racconta la recruiting director di Accenture, «si impara a lavorare all’interno di team internazionali a fianco di colleghi con competenze diversificate». Ambito SAP, embedded software, networking, architetture e infrastrutture tecnologiche, risk management e ambito digital sono i settori che trainano: «In base alla nostra esperienza il settore consulenza è costantemente in crescita», conferma Palma. Anche in Accenture la formazione continua costantemente anche dopo l’assunzione; per i nuovi assunti sono previsti corsi di orientamento e formazione in aula. Con il progredire della carriera i professionisti continuano ad ampliare le loro conoscenze con programmi focalizzati su specifici settori di mercato, una piattaforma di e-learning e un programma di tutoring personalizzato. Umberto Falco ha 30 anni e da tre e mezzo lavora in Accenture, dove è stato assunto dopo la laurea in Economia, un master in Bocconi e uno stage retribuito di sei mesi. Oggi si occupa di marketing di prodotto per le aziende del settore energia. «Supporto le aziende clienti di Accenture nell’identificare la strategia ottimale e gli elementi innovativi che possono generare nuove fonti di ricavo», racconta. «Il compito del consulente è creare valore aggiunto sia verso Accenture sia verso il cliente. Si tratta di portare un punto di vista differente verso il cliente, dare un contributo innovativo nel risolvere i suoi problemi così da migliorarne la performance. Per essere in grado di farlo servono elasticità mentale e sapersi adattare a contesti diversi fra loro. È importante sapersi relazionare con persone all’esterno e con modi di vedere diversi dai propri».

ORACLE
I percorsi professionali all’interno di Oracle, che fa consulenza specialistica su soluzioni e tecnologie gestionali in ambito IT, sono sostanzialmente due: enterprise architect e program-project manager. Entrambi i ruoli possono avere uno sbocco più “manageriale” oppure rivolto alla vendita dei servizi. Oracle è un’azienda di prodotti informatici, sistemi aziendali hardware e software e si rivolge alle imprese con i suoi prodotti ma anche all’implementazione dei progetti aziendali che si basano sulle soluzioni targate Oracle. Ed è qui che entra in gioco l’apporto del consulente. «Nella maggior parte dei casi, i neolaureati assunti hanno in precedenza svolto uno stage da noi», spiega Gabriela Bizzozero, direttore delle risorse umane dell’azienda. Le lauree che cerchiamo sono quelle scientifiche, Ingegneria, Matematica, Fisica, Statistica. Ma anche laureati in Economia con competenze in ambito informatico. Chiediamo l’ottima conoscenza dell’inglese e la disponibilità a viaggiare in Italia e all’estero, anche per lunghi periodi.