Come Funziona l’Analisi Tecnica

Per individuare quali siano i titoli più appetibili al’interno di un listino borsistico occorre avere a disposizione un metodo in grado di effettuare una opportuna comparazione. I due grandi approcci ai mercati sono quindi l’analisi tecnica e l’analisi fondamentale.

L’analisi fondamentale consiste invece nell’esaminare i dati patrimoniali e reddituali di un determinato strumento finanziario e di verificare se questo abbia un prezzo di mercato in linea con quanto stimato. In questo caso gli affari sono possibili se il prezzo fissato dal listino è inferiore rispetto a quanto calcolato da chi ha effettuato l’analisi. L’analisi tecnica invece si serve di strumenti per lo più matematici e statistici che hanno la funzione di prevedere l’andamento di un titolo finanziario o di un indice in modo tale da ricavarne profitto per l’utilizzatore.

Sebbene l’analisi tecnica consti soprattutto nell’esame di grafici ed indicatori, lo studio è improntato su un aspetto “psicologico”. Infatti il presupposto dell’analisi tecnica è proprio quello che tutti gli attori di mercato, in particolari situazioni, si comportino alla stessa maniera, generando quindi un sistema con buone possibilità di generare profitti. Naturalmente nella realtà non si ha la certezza matematica che ad ogni azione corrisponda sempre la stessa reazione, ma solo una certa probabilità che ciò avvenga. Supponiamo ad esempio che, in base ad diversi segnali, vi sia un segnale di acquisto. Se un grande numero di operatori comprerà dei titoli, il titolo subirà effettivamente un aumento di prezzo, confermando le aspettative del trader.

L’importanza del timing – Molto importante è anche l’orizzonte temporale dell’investimento. Nella pratica si distingue tra breve ( solitamente da alcuni secondi ad una settimana), medio ( investimenti che riguardano orizzonti temporali di massimo un anno) e lungo periodo (investimenti oltre l’anno). Solitamente l’analisi tecnica viene utilizzata per investimenti di breve o brevissimo ( tecniche di scalping) periodo.

Come detto l’analisi tecnica al fine di prevedere l’andamento di un indice prescinde del tutto dalla capacità di un’azienda di produrre utili e dal suo bilancio. Gli analisti infatti nei loro studi valutano esclusivamente i grafici dell’andamento passato con lo scopo di prevedere i movimenti futuri.

Come guadagnare in borsa

Teoria di Charles Dow – Alla fine del ‘900 sono stati elaborati numerosi studi in merito all’andamento di un determinato indice ( azionario, commodities, derivati) ed una delle più famose è sicuramente quella formulata da Charles Dow. L’analisi di questo studioso poggia sul fatto che i mercati si muovono seguendo tre tipi di trend differenti. Il trend primario (dura da uno a più anni), il trend secondario che dura da alcune settimane a diversi mesi, il trend minore che dura da pochi giorni ad alcune settimane ( massimo 3).

Per stabilire se si è in una fase di trend Dow consiglia di verificare l’andamento ei volumi di scambio. Vi è una forte correlazione tra volumi ed indice dei prezzi e pertanto l’aumento dei volumi confermerà il trend in atto (qualora ve ne sia uno). Infine una volta determinato il trend tale tendenza sarà valida sino alla prova della sua inversione.

Possiamo avere tre tipi diversi di trend:

Trend rialzista (in inglese Up-Trend) quando le quotazioni presentano un grafico caratterizzato da minimi e massimi crescenti;

Trend Ribassista (Down-Trend) quando le quotazioni presentano un il grafico caratterizzato da massimi e minimi decrescenti. come guadagnare in borsa, charles dow

Assenza di trend – Il grafico presenta punti di massimo e di minimo che tendono a rimanere sempre sullo stesso livello.

Trendline – Una trend line è una linea che congiunge punti di minimo e di massimo. Se la linea tracciata congiunge massimi e minimi crescenti avremo una trend line rialzista, se invece la linea congiunge minimi e massimi decrescenti si avrà una trend line ribassista. Ina analisi tecnica tali linee indicano un trend di periodo e qualora una trend line fosse violata potrebbe essere indice di fine trend ed inizio di un’altra fase. Spesso dopo la rottura della trend line si assiste al fenomeno del pull back, ossia un ritorno del livello ei prezzi vicino ai valori indicati dalla linea, per poi avere definitivamente l’inversione di trend.

Canale – Il canale viene creato tracciando una trend line ed una relativa retta parallela. Definito un periodo per stabilire una trend line si traccia una linea che congiunge massimi e minimi crescenti (rialzista) o minimi e massimi decrescenti ( ribassista). Il canale determinare quindi una banda di oscillazione dei prezzi fornendo la “profondità” del mercato.

Tipi di grafico – Al fine di analizzare l’andamento del titolo gli analisti utilizzano diversi strumenti e diversi tipi di analisi. Non esiste uno strumento unico ma ne esistono diversi ( come esistono diverse scale temporali) che possono essere utilizzati in base alle esigenze del “trader”. Vediamo una rassegna dei tipi di grafici più utilizzati

Grafico Lineare – E’ il grafico più intuitivo che tiene conto esclusivamente del valore finale ( di chiusura) del titolo. La linea che si ottiene, sebbene non molto precisa dal punto di vista qualitativo e quantitativo, fornisce comunque un quadro del trend in atto.
Grafico a barre – L’andamento del titolo viene rappresentato attraverso una barar sulla quale viene indicato il livello massimo e il livello minimo raggiunto nell’arco temporale previsto (giorno, mese, anno). La distanza tra i due segni 8 minimo e massimo ) rappresenta quind il’escursione di prezzo che è avvenuta.
Grafico Candlestick – E’ un metodo, molto utilizzato dai trader giapponesi, che fornisce molteplici informazioni. Infatti il corpo del rettangolo indica i livelli di prezzo di apertura e di chiusura mentre il prezzo massimo e minimo raggiunto è determinato dalla lunghezza delle righe. La “candela” avrà colore nero se la chiusura è negativa, bianco se è positiva ( prezzo di chiusura maggiore di quello di apertura).

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Come Fare Istanza di Interpello

L’interpello è un istituto previsto dal nostro ordinamento per premettere al contribuente di conoscere l’interpretazione giuridica dell’agenzia delle entrate in merito all’operazione fiscalmente rilevante che intende.

Vi sono varie tipologie di interpello che possiamo riassumere in
Interpello ordinario (art. 11, legge 27 luglio 2000, n. 212; D.M. 26 aprile 2001, n. 209);
Interpello CFC (artt. 167 e 168 del Tuir, D.M. 21 novembre 2001, n. 429);
Interpello antielusivo (art. 21, legge 30 dicembre 1991, n. 413; DD.MM. 13 giugno 1997, n. 194 e n. 195);
Interpello disapplicativo (art. 37 bis, comma 8, del D.P.R.n. 600/1973; D.M. 19 giugno 1998, n. 259).

Istanze presentate ai sensi dell’articolo 11 della legge n. 212/2000 (Statuto dei diritti del contribuente) – fanno parte di questo tipo di interpelli
Interpello ordinario – Le istanze inoltrate dal contribuente per conoscere il parere dell’amministrazione finanziaria in merito ad una norma di dubbia interpretazione ( come previsto dall’articolo 11, comma 1, dello Statuto dei diritti del contribuente);
Istanze in materia di prosecuzione del regime consolidato nazionale a seguito dell’effettuazione di alcune operazioni straordinarie ( articolo 124, comma 5 del Tuir);
Istanze in materia di parere favorevole sul regime del consolidato mondiale (articolo 132 del Tuir);
Istanze per ottenere la disapplicazione del regime di cui all’art. 87 del Tuir nell’ambito di acquisizioni delle partecipazioni acquistate per interventi realizzati per il recupero dei crediti ( art. 113 Tuir);
Istanze presentate dalle imprese impegnate in ricerca eper certificare il possesso degli ulteriori requisiti di cui all’articolo 1, comma 54, della legge n. 244/2007 (articolo 1, comma 55, della legge n. 244/2007).
Come viene presentata l’istanza – Il contribuente o il soggetto che in base a disposizioni di legge può porre adempimenti tributari per conto dello stesso presenta istanza alla direzione regionale territorialmente competenze. L’istanza deve essere presentata in carta libera e va consegnata a mano o spedita per posta in plico senza busta, raccomandata con avviso di ricevimento (in caso di mancata sottoscrizione, la validità è sanabile entro 30 giorni). L’ amministrazione finanziaria deve fornire una risposta al contribuente entro 120 giorni dalla presentazione dell’istanza. Qualora non sia fornita una risposta per il contribuente opera il silenzio assenso in merito alla domanda presentata.

Interpelli CFC (Controlled foreign companies) – Attraverso tale istanza il soggetto presenta idonea documentazione e le motivazioni necessarie che sussistono i presupposti per ottenere che venga disapplicata la normativa sulle imprese estere partecipate ( l’istanza va presentata all’Agenzia delle Entrate – Direzione centrale Normativa tramite la Direzione regionale competente).

L’Istanza di interpello può essere presentata anche per uno dei seguenti motivi:
interpello in materia di utili da partecipazione (articolo 47, comma 4, del Tuir)
interpello sulle plusvalenze da partecipazioni (articolo 68, comma 4, del Tuir)
interpello concernente la participation exemption (articolo 87 del Tuir)
interpello in materia di dividendi (articolo 89 del Tuir).
Istanze presentate ai sensi dell’articolo 21 della legge n. 413/1991( Istanza di interpello antielusivo) – La domanda viene inoltrata quando si vuole conoscere il parere sulla potenziale elusività di alcune operazioni e sulla corretta classificazione di alcune spese.

Come viene presentata l’istanza – L’istanza deve contenere, in maniera dettagliata, la descrizione della fattispecie ed anche la soluzione prospettata dal contribuente. Entro 120 giorni dalla presentazione dell’istanza l’agenzia deve fornire una risposta al quesito. Qualora non lo facesse, il contribuente può diffidare l’agenzia, e trascorsi ulteriori 60 giorni dalla diffida si forma il silenzio – assenso in materia.

Interpello disapplicativo (articolo 37-bis, comma 8, del Dpr n. 600/1973) – La domanda viene inoltrata per chiedere la disapplicazione di una norma anti elusiva che riguarda una particolare fattispecie. Il contribuente dovrà provare che gli effetti elusivi previsti dalla norma, nella realtà non si verificano.

Come viene presentata l’istanza – L’interpello è presentato al direttore regionale per il tramite della direzione provinciale e deve essere inoltrato prima della compilazione della dichiarazione dei redditi ove verrà inserita l’operazione in esame.

Contenuti della domanda di interpello ( valido per tutte le tipologie di interpello) – Tutte le istanze dovranno contenere ( a pena di inammissibilità) i seguenti dati
l’indicazione del tipo di istanza e della specifica tipologia di interpello su cui è richiesto;
I dati identificativi del contribuente e di eventuali soggetti direttamente interessati ( codice fiscale, dati anagrafici, ecc.).
La descrizione puntuale della fattispecie;
L’eventuale beneficio fiscale (in termini di risparmio d’imposta o di rinvio della tassazione o sotto qualsiasi altra forma) cui il contribuente ha diritto nel caso si verifichi la condizione prospettata;
La procura conferita secondo le formalità stabilite all’articolo 63 del D.P.R. n. 600 del 1973 nel caso in cui l’interpello sia attivato dal procuratore generale o speciale.

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Come Investire in Azioni

Se siete interessati a conoscere come investire in azioni, siete nel posto giusto. Il nostro principale obbiettivo é quello di fornire informazioni utili su come investire in azioni e come sfruttare i principali strumenti finanziari per trarne profitto.
Le informazioni fornite vi aiuteranno a comprendere meglio come funziona il mercato azionario, gli strumenti finanziari e le altre opportunità d’investimento. Seguendo le informazioni riportate riuscirete a investire in azioni ed ottenere i maggiori benefici possibili riducendo i rischi associati al mercato azionario ed agli altri strumenti finanziari solitamente utilizzati per investire.

Le informazioni riportate sono utili all’utente per guidarlo nel mondo, a volte confuso, del mercato azionario. Queste informazioni vi daranno le conoscenze e le competenze di base per comprendere come funzionano i mercati finanziari e per fare scelte accurate d’investimento.
La struttura ed il linguaggio utilizzato in questo sito saranno semplici, le informazioni riportate qui, a differenza di altri siti finanziari, saranno usufruibili da tutti gli utenti, anche se principianti. Infatti, c’é tanta gente che vuole imparare come investire in borsa, ma spesso le informazioni riportate su molti siti finanziari sono complesse e utili solo ad un pubblico esperto.
In questo sito cercheremo di esporre prima le nozioni di base e successivamente approfondiremo l’argomento cercando di percorrere insieme un viaggio alla scoperta dei mercati finanziari e delle opportunità d’investimento che essi offrono.

Perché investire in azioni
Questa é una domanda retorica. Investire é il modo migliore per garantirsi un futuro. In questo mondo ci sono due modi per guadagnare soldi: uno é lavorare per guadagnarsi da vivere, l’altro é far lavorare i nostri soldi e far si che i nostri soldi lavorino per noi. I ricchi lo sanno bene e sono alla continua ricerca di investimenti proficui per far lavorare i loro soldi. I poveri purtroppo non lo fanno, spendono tutte le loro energie per guadagnare con il proprio lavoro e poche, troppo poche energie e per conoscere come investire i propri risparmi.
Il denaro lasciato su conti correnti non frutta nulla, lasciato in conti di deposito frutta poco e spesso non riesce nemmeno a tenere il passo con l’inflazione, per cui é necessario trovare un posto migliore per investire i propri risparmi, un posto che ci permetta di battere l’inflazione e guadagnare. Se non sapete da dove cominciare, se non sapete come investire il vostro denaro, siete nel posto giusto, continuate la lettura e scoprirete come investire in azioni.
Ovviamente dovrete investire con attenzione, in ogni investimento c’é sempre un rischio connesso, ma con le giuste nozioni é possibile ridurre tale rischio. Infatti grazie all’informazione si può decidere se e quali rischi assumersi. Avendo le opportune informazioni si possono minimizzare i rischi e investire in modo consapevole sapendo che ad ogni profitto corrisponde un rischio e decidere di conseguenza se prendersi grossi rischi oppure optare per dei rendimenti meno cospicui ma con la garanzia di salvaguardare il capitale.

Una strategia molto usata dagli investitori é la diversificazione degli investimenti. A tale scopo un investitore inserisce nel proprio portafoglio una gamma di titoli di società diverse, dalle blue chip ai titoli tecnologici, completando l’investimento con delle obbligazioni. Per ottenere un portafoglio diversificato alcuni investitori preferiscono utilizzare dei fondi comuni d’investimento per evitare l’acquisto di molte società e contemporaneamente avere una diversificazione dell’investimento. In teoria l’utilizzo dei fondi d’investimento oltre che garantire una diversificazione dell’investimento dovrebbe garantire all’investitore che le società presenti nel fondo siano state selezionate da professionisti del settore, anche se in pratica non sempre é così.

Un altro modo per diversificare senza acquistare molti titoli é utilizzare gli ETF, questi ultimi sono preferiti dagli investitori poiché hanno dei costi d’acquisto e di gestione più esigui rispetto ai fondi d’investimento.
Detto questo sappiate che con un investimento in azioni é possibile anche perdere il proprio capitale, ma potete essere sicuri che con una corretta educazione finanziaria é possibile ottenere dei buoni rendimenti. Quindi, iniziate a studiare e continuate su questa strada per riuscire ad investire in azioni e ad ottenere dei buoni profitti facendo lavorare il vostro denaro.

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Cosa Bisogna Sapere Prima di Richiedere un Mutuo

La seguente guida si propone di dare un’idea sulle cose che è bene tenere in mente, nel momento in cui si ha intenzione di acquistare casa ed usufruire di un mutuo . In ogni caso pone le basi su argomenti che è interesse di chi acquista conoscere ed eventualmente approfondire.

Si consiglia prima di cercare casa di valutare la propria posizione reddituale. Questo da l’opportunità di focalizzare la propria ricerca su una tipologia di immobili circoscritta alle proprie reali possibilità.

Ci si accorge presto che molte banche finanziano solo l’80 % del valore dell’immobile e che nel mercato vi sono varie possibilita di mutuo ( tassi fissi, variabili, variabili con CAP ecc ecc) ed inoltre all’interno della stesssa tipologia di mutuo offerto, vi sono differenze tra prima e seconda casa. In questa fase non è tanto importante fare una scelta sul prodotto, ma quanto capire quale risulta essere il nostro potenziale reddituale sui vari prodotti. Nel senso che se ad esempio al mese abbiamo un reddito netto di 1200€ è chiaro che non possiamo permetterci una rata da 900€ , questo vuol dire che è necessario (alternativamente ) o allungare il periodo del prestito o richiedere un finanziamento inferiore. Ancora più vero se si sta valutando un tasso variabile, dove la rata è per l’appunto variabile e può scendere, ma soprattutto salire ed uscire fuori dalle proprie possibilità.

In questa fase potrebbe essere utile verificare, la propria possibilità di accedere alle agevolazioni prima casa o anche altre agevolazioni regionali. Attenzione quando si valutano questi incentivi, in quanto per ottenerli si allungano i tempi di acquisto casa, spesso è necessario affrontare un pò di burocrazia ed inoltre non sempre il gioco vale la candela. Soprattutto nel caso di agevolazioni che puntano all’abbattimento dei tassi di interesse. L’agevolazione in quest’ultimo caso è maggiormente vantaggiosa in caso di mutuo a tasso fisso.
Prima di iniziare a cercare casa occorre mettere in conto alcuni costi rilevanti non finanziabili:

Moltissime banche finanziano solo l’80% del valore dell’immobile. Il 20% quindi occorre metterlo di tasca.
I costi notarili ( comprensivi di tasse) per l’atto di compravendita e per l’atto di mutuo. Si pensi che per un immobile ( prima casa) di € 190.000, i costi notarili di solito non sono inferiori ai € 7.000.
Se ci si avvale di una agenzia questa richiede un compenso pari minimo al 3% del valore dell’immobile. Su un immobile da € 190000 il compenso richiesto è di € 5700+ IVA 20%= € 6840
Riepilogando se si decide di acquistare un immobile intorno a € 200 000 e ci si avvale di una agenzia immobiliare (prima di effettuare qualsiasi passo richiedere sempre qual’è la provvigione richiesta) occorre avere come disponibilità liquida intorno a € 50.000. In base a questa idea di massima è possibile poi puntare più in alto o ridurre il proprio investimento su qualcosa di più economico.

Parametri discriminanti che le banche prendono in considerazione prima dell’erogazione del mutuo:
Tipo ed entità di reddito percepito ( dipendente part-time o full- time, a tempo determinato o indeterminato presso un’azienda privata o pubblica oppure lavoratore autonomo), chiaramente sempre messo in relazione al tipo e durata di finanziamento richiesto.
Possibilità di garanti o di altre garanzie ( ad esempio altri immobili)
Familiari a carico
Ubicazione in casa di affitto
Finanziamenti in corso
Comportamento tenuto nei precedenti finanziamenti ( puntualità nel rimborso delle rate)
Cittadinanza o eventualmente da quanto tempo la stessa si è acquisita.

Una valutazione prudenziale ed obiettiva su quanto scritto fin qui, ma soprattutto la valutazione di massima ( e senza impegno) delle banche, permette di iniziare a capire a quale tipo di finanziamento è possibile puntare e quindi anche qual’è il valore massimo dell’immobile che possiamo acquistare.

Solo in questo momento è possibile iniziare la ricerca verà e propria di una casa. I principali canali di ricerca sono:
agenzie immobiliari
internet
passaparola
annunci sulle riviste
annunci disponibili nelle bacheche dei grandi magazzini per la casa ( edilizia, idraulica, giardinaggio, fai da te, ecc ecc)

Superando il discorso dei propri gusti personali o ideale di casa, delle proprie necessità in relazione al lavoro svolto o alla famiglia, si può dire che non c’è un canale migliore dell’altro, tutto dipende dalla disponibilità di tempo libero, dalla urgenza di trovare casa, dalla necessità di risparmiare ( ad esempio i soldi della provvigione dell’agenzia).
In generale si può dire che dato che sarà un acquisto che vi vincolerà a lungo, è bene valutare non solo la propria situazione attuale ma anche le possibili esigenze future, in modo da non dover dopo 5 anni trovarvi nella situazione di dover cambiare casa (si pensi a trasloco, preoccupazioni, probabile ricerca di una nuova mobilia, rischi connessi alle incognite del nuovo immobile, problematiche connesse con i nuovi condomini in caso di condominio). Viceversa in caso di possibilità finanziarie ristrette ( o comunque nel caso di zone, in cui i prezzi degli immobili sono elevati) si può valutare la possibilità di acquistare inizialmente una casa piccola, pagare il mutuo per 4-5 anni e poi rivenderla in modo da potersi permettere una casa più grande e non perdere soldi pagando un affitto.
In caso si decida di avvalersi della collaborazione di un’ agenzia immobiliare e sempre bene non fermarsi alla prima ma valutarne diverse ed affidarsi possibilmente ( in quanto poi spesso si è costretti ad affidarci a quella che propone l’immobile più vicino alle nostre esigenze) quella che si ritiene più seria e professionabile.
Per tutte queste ragioni è bene prendersi il tempo necessario e valutare il maggior numero di immobili.
Vedere molti immobili è importante, oltre che per poter scegliere su una più ampia gamma di case ma anche perchè permette di farvi un idea dei prezzi di mercato degli immobili.
A tal fine può essere utile consultare la banca dati delle quotazioni mobiliari della tua città http://www.agenziaterritorio.it/?id=2158

Una volta individuata la casa giusta occorre, verificare con propri tecnici di fiducia, la conformità degli impianti a quanto dichiarato/certificato dal venditore.
Attenzione: Non fare questa operazione potrebbe voler dire, trovare brutte sorprese successivamente e soprattutto non potersi rivalere in tempi brevi su chi ha rilasciato tali certificazioni di presunta idoneità.

La valutazione della casa da propri tecnici ( termoidraulico, elettricista, muratore) permette inoltre di capire esattamente cosa si sta acquistando e se il prezzo di vendita è onesto. Si consiglia in ogni passaggio nell’acquisto della casa e nella valutazione del mutuo di verificare di persona che quanto detto dai soggetti promotori( agenzie immobiliari, venditore, banca) corrisponda alla realtà e quindi perdere qualche mattinata del proprio tempo e verificare presso gli uffici preposti ( catasto, tesoreria, ecc..) o informarsi tramite internet oppure avvalersi di un avvocato per verificare che tutto sia in regola.

Contemporaneamente occorre prendere una decisione sul tipo di mutuo da richiedere e confrontare a parità di prodotto le proposte delle varie banche. Non solo banche fisiche ma anche banche on-line e le poste.

Di seguito le principali tipologie di mutuo nel mercato:
Tasso fisso.
Il tasso previsto al momento della stipula del mutuo, rimane invariato per tutta la durata del mutuo.
Vantaggio: certezza della rata che rimarrà invariata per tutta la durata del mutuo.
Svantaggio: costi tendezialmente più ampi. Per fare un esempio alla data di pubblicazione di questa pagina (02/12/2010) su un mutuo di € 160.000 a 30 anni gli interessi totali da corrispondere per un tasso fisso sono di € 133. 200 ( certi), per un corrispondente mutuo a tasso variabile puro, gli interessi totali da corrispondere sono di € 59.000 ( non sono certi ma possono aumentare o diminuire). Quindi come si nota la differenza è notevole e la scelta dell’uno piuttosto che dell’altro dipende dalla propria propensione al rischio ma anche dalle proprie possibilità reddituali future.
Tasso variabile
Il tasso del mutuo e collegato ad un indice ( Euribor. Per vedere gli storici e l’attuale andamento ad esempio dell’Euribor ad un mese un click sul seguente link http://it.euribor-rates.eu/euribor-tasso-1-mese.asp) che sale e scende in base all’andamento dell’economia e di altri parametri. Quindi non si può prevedere il suo andamento. Se si sceglie questo mutuo bisogna evitare di prendere i mutui che hanno un Euribor ad un mese come tasso e le rate invece sono trimestrali o semestrali. Occorre sempre scegliere il mutuo il cuo tasso sia ancorato alla periodicità della rata. Quindi Euribor ad 1 mese e rata mensile. Euribor a tre mesi e rata trimestrale.
Vantaggi: tassi di interesse vantaggiosi
Svantaggi: Imprevidibilità sull’andamento dei tassi di interesse e quindi imprevidibilità sull’importo della rata.
Alcune banche propongono anche sul variabile una rata costante ed in caso di aumento dei tassi, aumenta il periodo del mutuo, quindi magari non più 30 anni ma magari 35 e viceversa diminuisce il periodo del mutuo in caso di abbassamento del tasso di interesse.
Tasso misto
Il tasso sarà per certi periodi fisso e per altri variabili
Tasso variabile con CAP
Il tasso è variabile però con un limite massimo predeterminato, oltre il quale non salirà. Rispetto ai mutui a tasso variabile puro risulta essere più oneroso, ma almeno ci si mette al riparo da improvvise impennate del tasso di interesse
Le banche inoltre propongono tutta una serie di prodotti intermedi, con l’intento di proporre il mutuo più vicino alle esigenze delle varie tipologie di clienti.

A prescindere dal tipo di tasso scelto, il parametro da prendere in considerazione è il TAEG che è un indice sintetico di costo che permette di capire l’effettivo costo del mutuo. Più il TAEG è alto e più il mutuo è oneroso.

Attenzione: Nel caso ci si appoggi ad una agenzia immobiliare è probabile che questa cerchi di promuovere una propria banca. In questo caso valutare la convenienza o meno della proposta.

Attenzione: Le banche on-line sono tendenzialmente quelle più vantaggiose ed efficienti, ma occorre un pò di dimestichezza con il pc, una connessione ad internet, il controllo abituale delle E-mail e di solito sono un pò più esigenti con le garanzie della clientela. Il senso dovrebbe essere : noi siamo le migliori nel mercato e quindi anche i nostri clienti devono avere una certa credibilità e solidità.

Compromesso
Soltanto nel momento in cui le parti raggiungono un accordo sul prezzo finale si può redigere il compromesso, contratto vincolante per le parti. Nel senso che da questo punto in poi, le parti non possono più ritrattare se non sostenendo un esborso economico. La forza del compromesso sta nella caparra confirmatoria versata dalla parte acquirente. La parte acquirente se recede perde la caparra. La parte venditrice se recede dovrà restituire il doppio della caparra all’acquirente.

Attenzione: Quando si firma il compromesso ( se questo è ancorato all’ipoteca sulla casa) spesso non si ha ancora a disposizione la somma rischiesta a mutuo, in quanto la banca non può procedere finchè non ha tutti i documenti dell’immobile che riceveremo solo dopo la firma del compromesso (molto dipende dal modus operandi dell’agenzia immobiliare) . Quindi non sarà stata fatta la perizia sull’immobile e quindi non si ha ancora la matematica certezza che la banca ci finanzierà. Per questo motivo è bene apporre nel mutuo la clausola ” salvo buon esito del mutuo”. Attenzione sulla validità di questa clausola, occorre sincerarsi presso un avvocato o notaio anche se in teoria dovrebbe ritenersi valida e vincolante. E’ preferibile ( se possibile) far si che le somme date a titolo di caparra confirmatoria rimangano depositate presso l’agenzia o comunque non vengano spese prima che la banca ci abbia dato il via libera per il finanziamento. Il motivo sta nell’evitare di incorrere in problemi del tipo: A distanza di 20 giorni dalla firma del compromesso la banca in seguito a perizia o in base ai documenti ricevuti sull’immobile non ci accorda il mutuo. Non si può più procedere con l’acquisto della casa. Il compromesso non ha più validità ed il venditore deve restituirci la caparra (di solito si tratta di somme rilevanti), si supponga che nel nostro caso la caparra sia di € 15.000. Il venditore nel frattempo ha speso le somme ricevute per bloccare un’altra casa e non possiede più le somme richieste. Il recupero di queste somme potrebbe diventare un grosso problema.

Attenzione: Le agenzie immobiliari di solito richiedono il loro compenso al momento della stipula del compromesso. Lo fanno in questo momento per evitare di inseguire i clienti successivamente. Il rovescio della medaglia potrebbe essere, se l’agenzia non è professionale, che successivamente all’incasso della provvigione la pratica non venga seguita in maniera adeguata, in quanto oramai il risultato è stato ottenuto. Quindi sarebbe preferibile strappare un accordo del tipo: pagamento del compenso 70% alla stipula del compromesso ed il 30% alla stipula dell’atto di compravendita.

Firmato il compromesso entriamo in possesso di tutti i documenti inerenti la casa, compresi quelli da inviare alla banca e al notaio, il quale dovrà redigere una relazione preliminare da spedire alla banca da noi indicata.
Anche nella scelta del notaio è preferibile richiedere un bel pò di preventivi, ma di solito i prezzi sono abbastanza allineati alle tariffe.

Ricevuta la disponibilità della banca a finanziare il mutuo, non resta che accordarsi con le parti ( venditore, notaio, banca) per la data di stipula del mutuo.

Surroga del mutuo
L’art. 8 della Legge 40/2007 introduce la libertà per il debitore di passare da una banca all’altra senza oneri e senza perdere i benefici fiscali. Questo comporta che è possibile trasferire il mutuo da un istituto ad un altro ritenuto più vantaggioso, senza oneri aggiuntivi. Nel passaggio si può decidere di cambiare la durata o il tasso. Non si possono cambiare gli intestatari o il valore del debito residuo.
Nel momento che la nuova banca accetta il mutuo in surroga, la vecchia banca non può fare niente per impedire al proprio cliente di migrare.
Attenzione: La surroga si distingue dalla sostituzione del mutuo, in quanto non è previsto alcun onere a carico del cliente, non bisogna effettuare alcuna variazione di iscrizione di ipoteca non ci sono costi notarili,di istruttoria o di perizia.

L’istituto della surroga viene utilizzato qualora si ritenga che la rata ( ad esempio mutuo tasso variabile) stia diventando insostenibile o anche qualora ci si renda conto che il mercato offra alternative maggiormente vantaggiose dal punto di vista economico.

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Investimenti – Come Reagire agli Imprevisti

Prevedere il futuro è sempre stata, aa partire dall’antichità, un’ambizione degli uomini. In ogni campo e in ogni disciplina vari esperti del settore o improvvisati esperti da bar provano a elaborare previsioni e scenari. Accade nello sport, nella politica, nella vita sentimentale (“… secondo me quei due non durano molto insieme…”), nella scienza e, naturalmente, nell’economia e nella finanza.

Come però abbiamo imparato in questi ultimi mesi a volte è l’improbabile, l’incerto che governa la nostra vita, per cui alla fine il caso gioca un ruolo importante. Purtroppo la nostra mente è generalmente incapace di accettare l’idea dell’imprevedibilità. E quando si analizza la storia si è soliti commettere una serie di errori:

Sopravvalutare le informazioni che si hanno e dare troppo peso a ciò che dicono le persone cosiddette autorevoli
Riuscire a valutare lo cose solo dopo che sono avvenute. Un po’ come guidare guardando in uno specchietto retrovisore…
Pensare di sapere come stanno le cose e non rendersi conto invece che il mondo è spesso molto più complesso di quello che si pensa.

Tutto ciò ovviamente non vuol dire che bisogna sedersi a guardare le stelle aspettando che il fato faccia il suo corso, l’importante è pianificare al meglio le proprie esigenze valutando quali conseguenze si potrebbero avere nel caso succedessero certi accadimenti e sulla base di questo prendere le decisioni.

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